Autovelox omologati dal 2017: stop ai ricorsi, ecco perché

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Autovelox: dal 2017 omologati d’ufficio, addio ai ricorsi?

A partire dalla prossima estate, un’importante novità riguardante l’uso degli autovelox in Italia cambierà le dinamiche delle multe stradali. Secondo un nuovo decreto, infatti, tutti i dispositivi di controllo della velocità omologati dal giugno 2017 in poi saranno considerati automaticamente omologati senza la necessità di ulteriori verifiche da parte delle autorità competenti. Questo provvedimento, attualmente in fase di approvazione dal Ministero dei Trasporti, mira a semplificare le procedure burocratiche e ridurre il numero di ricorsi da parte degli automobilisti.

L’innovazione normativa

Il decreto, che è stato recentemente inviato a Bruxelles per la valutazione finale, entrerà in vigore a partire da luglio 2025. Una volta attuato, tutti gli autovelox omologati dal 2017 in avanti verranno considerati automaticamente conformi alla legge, senza che sia necessario un ulteriore passaggio di verifica. Questo significa che i dispositivi che rispettano i requisiti previsti dalla normativa, pur non passando per una nuova omologazione, saranno ritenuti legittimi e idonei a sanzionare le infrazioni.

Il governo italiano ha deciso di introdurre questa novità per snellire il processo di approvazione dei dispositivi di rilevamento della velocità, riducendo la burocrazia e favorendo l’efficienza del sistema di controllo stradale. Tuttavia, non tutti sono d’accordo con questa riforma, e alcuni esperti sollevano delle preoccupazioni sulla possibile mancanza di controlli approfonditi sui dispositivi stessi.

I rischi legati agli autovelox non conformi

Nonostante l’introduzione di questa nuova norma, che sembra rendere meno gravosa la gestione degli autovelox per le autorità locali, il Codacons, associazione di consumatori, ha sottolineato un possibile risvolto negativo. Secondo l’organizzazione, infatti, la legge stabilisce che i dispositivi di rilevamento della velocità non conformi devono essere spenti, altrimenti si corre il rischio di una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti.

In pratica, se un autovelox non dovesse rispettare tutte le normative tecniche previste, i cittadini potrebbero contestare la validità della multa, portando a una moltiplicazione dei ricorsi. Questo scenario potrebbe creare disagi per le amministrazioni locali, che si troverebbero a dover gestire un aumento delle cause legali. Nonostante ciò, il governo sembra determinato a proseguire con l’implementazione del decreto, evidenziando i benefici legati alla semplificazione amministrativa e alla modernizzazione dei sistemi di controllo della velocità.

Implicazioni per il futuro del sistema di sanzioni stradali

Il cambiamento potrebbe avere importanti ripercussioni anche sul futuro delle sanzioni stradali. Da una parte, l’automazione del processo di omologazione potrebbe portare a un aumento dell’affidabilità e della velocità con cui vengono rilevate le infrazioni, migliorando l’efficienza complessiva del sistema. Dall’altra, però, se non dovessero essere implementati adeguati controlli, si potrebbero verificare problematiche legate alla validità delle multe e alla transparenza nell’uso degli autovelox.

La decisione di semplificare le procedure amministrative è sicuramente una mossa volta a rendere più fluido il sistema delle multe stradali. Tuttavia, gli automobilisti e le associazioni dei consumatori restano cauti, chiedendo maggiore chiarezza e rigore nei controlli sui dispositivi di rilevamento.

In conclusione, con l’introduzione di questo nuovo decreto, l’Italia si prepara ad affrontare un cambiamento significativo nel sistema di sanzioni stradali. Sarà fondamentale monitorare gli effetti di questa riforma, che potrebbe davvero ridurre i ricorsi e accelerare i processi burocratici, ma anche generare nuove sfide legate all’affidabilità e alla conformità degli autovelox.