Tether entra nel capitale della Juventus e rilancia il calcio con nuove tecnologie
La compagnia dietro la stablecoin Tether, la criptomoneta stabile più diffusa al mondo, ha appena ampliato la sua strategia di investimento entrando nel capitale della Juventus di Torino. Questa operazione ha avuto un impatto immediato sul valore delle azioni del club calcistico, che hanno visto un incremento significativo, pari al 5% in Borsa.
L’ingresso di Tether nella Juventus: un cambiamento strategico
La Juventus, uno dei principali club calcistici europei e simbolo del calcio italiano, ha vissuto un importante momento di crescita anche grazie alla sua vittoria nel weekend contro l’Inter di Milano, uno dei suoi storici rivali. Tuttavia, l’entrata di Tether nel capitale della società ha avuto un impatto ancor più rilevante. La criptovaluta, nota per essere la più importante stablecoin al mondo, ha acquisito più del 5% delle azioni del club torinese, portando una nuova visione nell’ambito sportivo.
Il gigante delle criptovalute, che gestisce una moneta digitale legata al valore del dollaro, con una capitalizzazione di mercato di circa 142 miliardi di dollari, ha deciso di diversificare le proprie operazioni puntando anche su settori tradizionali come il calcio. La mossa è sorprendente e arriva come parte di una più ampia strategia di espansione che non si limita al settore delle criptovalute, ma si estende a tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, la biotecnologia e, naturalmente, il sport.
Tether e la Juventus: una partnership orientata al futuro
Il CEO di Tether, Paolo Ardoino, ha commentato l’acquisizione dichiarando che l’investimento nella Juventus fa parte di una strategia a lungo termine per portare innovazione nel mondo sportivo attraverso l’uso delle tecnologie digitali. Ardoino ha enfatizzato l’importanza di integrare nuove soluzioni tecnologiche, come l’intelligenza artificiale e i cripto-attivi, nel contesto sportivo per favorire cambiamenti globali significativi.
In un’intervista al Corriere di Torino, Ardoino ha spiegato che l’ingresso di Tether nel capitale della Juventus è il risultato di un interesse che si è sviluppato nel tempo. “Abbiamo iniziato ad acquistare azioni qualche mese fa e non siamo ancora tra i principali azionisti, ma siamo convinti delle potenzialità del club”, ha affermato. Inoltre, ha ribadito che l’operazione non ha carattere speculativo e che non vi è alcun piano segreto dietro l’ingresso nel club.
Il CEO ha anche rivelato che lui e il fondatore di Tether, Giancarlo Devasini, sono tifosi storici della Juventus, un fattore che ha certamente influenzato la decisione di supportare il club. “Non siamo un fondo speculativo”, ha aggiunto, chiarendo che l’intenzione di Tether è quella di contribuire al futuro della Juventus, che ritiene essere uno dei club con le maggiori potenzialità a livello mondiale.
Tether potrebbe anche valutare l’idea di diventare sponsor ufficiale della Juventus in futuro, ma per ora la società non ha ancora preso una decisione definitiva in merito a contratti di sponsorizzazione.
Questa mossa strategica rappresenta solo uno dei primi passi di Tether per consolidare la propria posizione non solo nel mondo delle criptovalute, ma anche in ambiti più tradizionali come il calcio e le tecnologie innovative. La Juventus, grazie a questo supporto, potrebbe beneficiare di nuove opportunità di crescita, sia a livello finanziario che tecnologico, mirando a tornare al top del calcio mondiale.