Accise carburanti: Spese e Tasse pesano sulle Famiglie

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Accise: nel 2023 famiglie e imprese hanno speso 70,9 miliardi di euro in carburanti, ma più della metà (38,1 miliardi) se ne va in tasse

Nel panorama economico italiano, il settore dei trasporti riveste un’importanza cruciale, rappresentando il 34,4% dei consumi energetici complessivi del Paese. In questo contesto, i prodotti petroliferi giocano un ruolo predominante, costituendo il 91% del totale dei consumi del settore. Secondo un rapporto del Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.), le famiglie italiane hanno speso circa 47,5 miliardi di euro in carburanti nel 2023, con un incremento dei consumi del 9,3% dal 2021 al 2023.

Il peso della tassazione sui carburanti

Un aspetto significativo da considerare è l’impatto della tassazione sui costi dei carburanti. Nel 2023, le entrate fiscali derivanti dalla vendita di benzina e gasolio sono ammontate a 38,1 miliardi di euro, rappresentando una fetta considerevole della spesa totale per carburanti, che ha raggiunto 70,9 miliardi di euro. Questo significa che oltre il 53% della spesa delle famiglie e delle imprese per carburanti si è tradotto in tasse.

La situazione è particolarmente critica per quanto riguarda il gasolio, il cui utilizzo è predominante nel settore dei trasporti. In Italia, il gasolio rappresenta il 59% dei consumi totali di carburante, seguito dalla benzina con il 23%. La tassazione sul gasolio si attesta a 0,939 euro per litro, ben al di sopra della media europea di 0,774 euro al litro, rendendo l’Italia uno dei Paesi con le accise più elevate in Europa.

Nel 2024, la situazione non ha mostrato segnali di miglioramento: sul prezzo medio al consumo, le accise e l’Iva hanno continuato a gravare pesantemente. Attualmente, il 60,1% del prezzo della benzina e il 56,3% del prezzo del gasolio sono attribuibili a tasse. Questa elevata tassazione si traduce in un aggravio di costi per gli automobilisti italiani, che pagano 10,8 centesimi al litro in più per la benzina rispetto alla media dell’Unione Europea.

L’effetto delle accise sull’economia

L’alto livello di tassazione sui carburanti ha conseguenze dirette non solo sulle spese delle famiglie, ma anche sull’intero sistema economico. Secondo Furio Truzzi, presidente del comitato scientifico del C.r.c., qualsiasi modifica delle accise, sia per la benzina che per il gasolio, potrebbe avere un impatto devastante sull’economia, con effetti a catena su milioni di cittadini e imprese.

Truzzi suggerisce che, di fronte alle pressioni dell’Unione Europea e alla necessità di apportare modifiche alle accise per motivi ambientali, il Governo italiano dovrebbe prendere in considerazione una riduzione dell’aliquota IVA sui carburanti. Una misura di questo tipo potrebbe non solo alleviare il peso fiscale sui consumatori, ma anche limitare gli effetti della doppia tassazione, dal momento che l’aliquota IVA si applica non solo al prezzo industriale del carburante ma anche alla stessa accisa.

La proposta di incentivare il trasporto su rotaia, sia per le persone che per le merci, si presenta come un ulteriore passo per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e migliorare la sostenibilità del sistema dei trasporti. Attualmente, l’88% dei prodotti in vendita in Italia viene trasportato su gomma, contribuendo all’aumento della domanda di carburante e, di conseguenza, alla pressione fiscale.

In sintesi, il costo dei carburanti in Italia è gravato da un’alta tassazione, che rappresenta una delle principali cause di preoccupazione per famiglie e imprese. L’equilibrio tra la necessità di finanziare il sistema pubblico e l’esigenza di sostenere l’economia attraverso un abbattimento delle tasse sui carburanti rappresenta una sfida complessa che il governo italiano deve affrontare.

Il quadro complessivo delle spese per carburanti in Italia evidenzia un paradosso: sebbene le famiglie e le imprese investano enormi somme per l’acquisto di carburanti, una parte significativa di queste spese va a finire nelle casse dello Stato sotto forma di tasse. La pressione fiscale sui carburanti è tra le più alte in Europa e rappresenta un onere non indifferente per i cittadini.

Affrontare questa situazione richiederà un approccio bilanciato, capace di tenere conto sia delle esigenze fiscali del governo che della necessità di sostenere l’economia e la mobilità dei cittadini. Solo così sarà possibile evitare che ulteriori aumenti delle accise si traducano in un vero e proprio tsunami economico.