I ricchi perdono enormi fortune dopo l’annuncio delle tariffe doganali di Trump
Le 500 persone più ricche del mondo hanno registrato una perdita complessiva di 208 miliardi di dollari giovedì, in seguito all’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha imposto tariffe doganali elevate su quasi tutti i Paesi. Questo ha causato un crollo dei mercati globali, secondo quanto riportato da Bloomberg.
L’annuncio di Trump ha provocato il quarto peggior crollo giornaliero nella storia del Bloomberg Billionaires Index, che ha 13 anni di vita, ed è stato il più significativo dal picco della pandemia di COVID-19. Più della metà dei miliardari ha visto diminuire il proprio patrimonio, con una media di calo del 3,3%.
I miliardari americani più colpiti dalle tariffe doganali
Gli Stati Uniti sono stati i Paesi più colpiti da questa mossa economica, con i suoi miliardari che hanno subito le perdite più ingenti. Mark Zuckerberg, fondatore di Meta*, è stato il più grande perdente in termini assoluti, con una perdita di 17,9 miliardi di dollari, pari a circa il 9% della sua fortuna. Il calo delle azioni di Meta è stato del 9%, il che ha provocato un danno considerevole al patrimonio del CEO della piattaforma di social media.
Anche Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha visto le sue finanze decimate, con una perdita di 15,9 miliardi di dollari dopo il crollo del 9% delle azioni di Amazon. Questo rappresenta la peggior perdita per il colosso della vendita online dal 2022, mentre da febbraio le azioni della compagnia sono calate di oltre il 25%.
Un altro grande colpito è stato Elon Musk, CEO di Tesla, che ha perso circa 110 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno, inclusi 11 miliardi di dollari solo giovedì, quando le azioni della sua compagnia di auto elettriche sono scese del 5,5%.
Anche altre personalità di spicco, come Ernesto García III, CEO di Carvana, hanno visto forti riduzioni nelle loro ricchezze. La fortuna di García è crollata di 1,4 miliardi di dollari a causa della discesa del 20% delle azioni della sua compagnia di vendita auto usate.
Gli altri miliardari internazionali più danneggiati dalle tariffe
Anche i miliardari di altri Paesi non sono stati risparmiati dagli effetti delle tariffe doganali. In Canada, Tobi Lutke, cofondatore e CEO di Shopify, ha perso 1,5 miliardi di dollari, pari al 17% della sua fortuna. Le azioni della compagnia, che dipende in gran parte dalle vendite di beni importati, sono scese del 20% a Toronto, mentre l’indice S&P/TSX ha registrato la sua giornata peggiore dal marzo 2020.
In Europa, il gigante del lusso LVMH, di proprietà di Bernard Arnault, ha subito un forte calo delle azioni, con una perdita di 6 miliardi di dollari nel patrimonio del magnate francese, la persona più ricca del continente. Questo è avvenuto mentre la Unione Europea si prepara a introdurre nuove tariffe del 20% su tutti i prodotti destinati agli Stati Uniti.
Zhang Congyuan, fondatore della compagnia cinese Huali Industrial Group Co., che produce calzature, ha visto una diminuzione del 13% della sua fortuna, con una perdita di 1,2 miliardi di dollari. Le tariffe aggiuntive del 34% imposte alla Cina hanno causato un crollo delle azioni della sua azienda.
Ci sono vincitori tra i miliardari?
Tuttavia, non tutti i miliardari sono stati colpiti in egual misura. Tra i pochi che hanno visto crescere la loro ricchezza c’è Carlos Slim, l’uomo più ricco del Messico. Il suo patrimonio è aumentato di circa il 4%, raggiungendo i 85,5 miliardi di dollari, grazie alla assenza del Messico dalla lista dei Paesi soggetti a tariffe doganali.
Inoltre, la regione del Medio Oriente è stata l’unica a registrare guadagni durante questa giornata, con alcuni miliardari che hanno beneficiato dell’assenza di tariffe imposte su di loro.
L’annuncio di Trump, avvenuto durante una cerimonia chiamata “Giorno della Liberazione” degli Stati Uniti, ha rivelato che tra i Paesi maggiormente colpiti dalle tariffe ci sono Cina, Vietnam, Taiwan, Corea del Sud e Unione Europea. “Per decenni, il nostro Paese è stato saccheggiato, ci hanno rubato i posti di lavoro e le fabbriche. Oggi ritorniamo al sogno americano”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti.
Il cambiamento nelle politiche commerciali globali potrebbe avere implicazioni a lungo termine per i mercati finanziari e la ricchezza dei miliardari, aumentando l’incertezza nelle relazioni internazionali e le dinamiche economiche globali.