I prezzi dei carburanti in Italia salgono nonostante il petrolio in calo

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I prezzi dei carburanti in Italia tornano a salire: gli automobilisti affrontano un nuovo rialzo nonostante il calo del petrolio

Negli ultimi giorni, i prezzi dei carburanti in Italia hanno registrato un aumento significativo, suscitando preoccupazione tra gli automobilisti. Questa tendenza si verifica nonostante il calo delle quotazioni del petrolio a livello globale, come evidenziato dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.R.C.). Mentre il prezzo del petrolio continua a diminuire, i costi di benzina e gasolio alla pompa non sembrano seguire la stessa direzione.

Prezzi del petrolio in calo, ma i carburanti restano costosi

Al giorno d’oggi, il prezzo del Brent, il principale riferimento per il mercato del petrolio, si attesta attorno ai 73 dollari al barile, mentre il WTI (West Texas Intermediate) è scambiato a circa 70 dollari. Queste cifre rappresentano una diminuzione del 6,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando il Brent superava gli 78 dollari al barile. Nonostante tale calo delle quotazioni internazionali, i prezzi alla pompa non hanno registrato un abbassamento significativo.

Secondo il C.R.C., la benzina alla pompa è scesa solo dello 0,3% rispetto al dicembre 2023, passando da 1,764 euro al litro a 1,759 euro al litro. Per quanto riguarda il gasolio, il ribasso è più marcato, pari al 3,8%, ma resta comunque inferiore rispetto alla discesa dei prezzi del petrolio. Questo squilibrio tra l’andamento delle materie prime e i prezzi al consumo sta pesando sulle tasche degli automobilisti, che continuano a fare i conti con carburanti più costosi.

Il rischio di fenomeni speculativi e l’effetto delle festività

Un’altra variabile che alimenta il rialzo dei prezzi è legata alla domanda stagionale di carburanti. Con l’avvicinarsi delle festività natalizie e del Capodanno, i consumi di benzina e gasolio aumentano a causa degli spostamenti delle famiglie italiane. Secondo il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, il fenomeno potrebbe essere aggravato da pratiche speculative. In particolare, Melluso evidenzia il rischio che le compagnie petrolifere approfittino dell’incremento della domanda per mantenere i prezzi artificialmente alti, arrecando così danni economici agli utenti.

L’effetto di tale speculazione potrebbe tradursi in costi aggiuntivi per le famiglie italiane, con perdite economiche che potrebbero raggiungere centinaia di milioni di euro. A pesare sulle decisioni degli automobilisti c’è anche l’incertezza sul futuro dei prezzi, con il rischio che i rialzi si prolunghino nel corso delle festività, quando le famiglie sono particolarmente inclini a viaggiare in auto.

In conclusione, nonostante il calo del prezzo del petrolio, gli automobilisti italiani si trovano a fare i conti con prezzi dei carburanti ancora elevati, alimentati da fenomeni speculativi e dall’alta domanda stagionale. Questo scenario alimenta la preoccupazione per un aumento dei costi di rifornimento, che potrebbe pesare significativamente sulle finanze delle famiglie durante il periodo delle festività.