Tragedia per un Selfie di gruppo: fulmine uccide 16 persone

Viviamo nell’epoca dei selfie, degli autoscatti sempre e ovunque, dei cibi fotografati e poi postati sui social, delle vacanze che diventano la “scusa” solo per accrescere il proprio album di foto virtuale o il numero dei followers da conquistarsi...




Tragedia per un Selfie di gruppo: fulmine uccide 16 persone

Viviamo nell’epoca dei selfie, degli autoscatti sempre e ovunque, dei cibi fotografati e poi postati sui social, delle vacanze che diventano la “scusa” solo per accrescere il proprio album di foto virtuale o il numero dei followers da conquistarsi attraverso gli hashtag giusti. C’è però chi proprio non riesce a capire dove stia il limite, sia del buon gusto che, soprattutto, del pericolo. E se i selfie nei luoghi in cui si è consumato il genocidio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, o la strage di Chernobyl, scandalizzano perché ci spingono a domandarci come sia possibile non capire l’orrendo spregio che si fa a una tragedia di tali

proporzioni, c’è chi per un autoscatto è disposto persino a rischiare la propria vita. Talvolta perdendola, come è accaduto nel caso di ben 16 persone che domenica hanno perso la vita a causa di un fulmine, mentre si stavano facendo un selfie.

Circa una trentina di turisti si trovava in cima ad una torre di guardia del Forte Amber, risalente al XII secolo, quando il temporale si è abbattuto sulla località. Solo nella giornata di ieri, nella stessa regione del Rajasthan, altre nove persone sono state uccise dai fulmini. In India la stagione dei monsoni comincia a giugno e si conclude a settembre. Negli ultimi 30 anni le morti a causa dei fulmini sono quasi raddoppiate: gli ultimi dati parlano di circa 2’000 persone all’anno che perdono la vita a causa dei temporali.

Con il decesso di queste 16 persone, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” c’è una strage silenziosa da selfie. Video e diretta Facebook, una strage continua, una messa in fila di vite sprecate, che davvero è difficile da decifrare con qualsiasi parametro riconducibile al buonsenso della persona umana.

Una follia… Una follia che, come rileva il Rapporto Italia 2019 di Eurispes, in sei anni, nel periodo compreso tra il mese di ottobre 2011 e quello di novembre 2017, ha contato ben 259 vittime, giovanissimi che hanno perso la vita nel tentativo di scattarsi un selfie “pericoloso” per poi condividerlo sui social. Ovviamente la macchina della follia dei selfie ha alle spalle un’industria, fatta di fatturati e utili.



Scritto da: · Data aggiornamento: 13 Luglio 2021

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