Responsabilità del negoziante in caso di incidente su soglia di marmo
Un importante pronunciamiento della Corte di Cassazione ha stabilito che il negoziante è penalmente responsabile per le lesioni subite da un cliente che scivola sulla soglia di marmo di un esercizio commerciale.
La sentenza, emessa dalla quarta sezione penale il 12 novembre 2024 (sentenza n. 41393), chiarisce che il risarcimento non dipende dalle condizioni atmosferiche o dall’imprudenza del cliente, ma dalla necessità di garantire la sicurezza nell’accesso ai luoghi pubblici.
La sentenza della Cassazione: obbligo di sicurezza per tutti i luoghi pubblici
Il caso riguarda un avventore che, entrando in una farmacia durante una giornata di pioggia, è scivolato sulla soglia di marmo, riportando gravi lesioni. Il negoziante, secondo la Corte, è tenuto a risarcire il cliente per non aver adottato le necessarie misure di sicurezza.
I giudici, infatti, hanno sottolineato che è irrilevante che l’incidente sia avvenuto in un giorno di pioggia e che il cliente fosse di fretta. La responsabilità del negoziante sussiste anche in caso di condotte imprudenti da parte del cliente.
La Corte ha, inoltre, evidenziato che l’obbligo di attuare misure antinfortunistiche non riguarda solo i luoghi di lavoro, ma ogni ambiente pubblico in cui si svolga un’attività che comporti il rischio di danni per i terzi, anche per motivi non legati alla sfera lavorativa. Di conseguenza, anche in luoghi come negozi, farmacie e altri esercizi pubblici, la sicurezza deve essere garantita a prescindere dalle circostanze specifiche.
La prudenza del cliente non esonera il negoziante dalla responsabilità
Un aspetto importante della sentenza riguarda la condotta del cliente. La Corte ha affermato che il comportamento imprudente dell’uomo, che avrebbe attraversato la soglia con fretta e senza attenzione, non è sufficiente a esonerare il negoziante dalla sua responsabilità.
Secondo la Cassazione, l’adozione di misure di sicurezza adeguate rimane un obbligo imprescindibile per chi gestisce luoghi di accesso pubblico, e tale obbligo non può essere eluso a causa di eventuali azioni distratte o frettolose da parte degli utenti.
In conclusione, la decisione della Cassazione rafforza il principio che i proprietari e i gestori di esercizi pubblici sono responsabili per la sicurezza dei luoghi di accesso, obbligandoli ad adottare misure preventive adeguate per evitare incidenti e garantire la protezione degli utenti, indipendentemente dalle condizioni esterne o dalle azioni dei clienti.