
Lo fanno tutti ma per gli esperti si tratta di un’abitudine altamente pericolosa: cosa non bisogna fare mai con l’olio d’oliva.
L‘olio d’oliva è uno degli ingredienti principali della cucina italiana. Si usa per condire gustose insalate, bruschette, per rendere più prelibati i vari piatti e anche per ricette elaborate e gustose. Difficile, infatti, immaginare una cucina senza la presenza di olio che è fondamentale anche nella realizzazione di una croccante e gustosa frittura.
Tuttavia, dopo aver utilizzato l’olio, spesso si commette un gesto che, però, è molto pericoloso non solo per l’ambiente, ma anche per la salute della propria casa. Solitamente, infatti, l’olio usato, sia cotto che crudo, viene buttato nel wc o nel lavandino: un gesto che, apparentemente, può sembrare innocuo ma che nasconde un grosso pericolo per tutti.
Dove buttare l’olio d’oliva usato per non danneggiare la casa e l’ambiente
L’olio d’oliva sia cotto che crudo non va mai buttato nel wc o nel lavandino ma va raccolto e portato nei punti vendita dedicati. Un gesto che rappresenta un bene non solo per l’ambiente ma anche per la propria casa. Buttare l’olio nel wc o nel lavandino è altamente inquinante e contamina migliaia di litri d’acqua mettendo in pericolo anche la vita di tutti gli esseri che vivono in acqua.
Buttare, inoltre, l’olio d’oliva negli scarichi è un’abitudine poco igienica. Riciclare l’olio usato è, non solo un gesto ecologico, ma anche un modo per prendersi cura della casa. L’olio usato, una volta filtrato e raffreddato, può essere riutilizzato a casa per creare candele profumate, saponi naturali o per lucidare i mobili.

Se, tuttavia, preferite non utilizzarlo, non buttatelo mai nel wc o nel lavandino. A causa dei grassi che contiene, infatti, l’olio, a differenza dell’acqua, si solidifica quando si raffredda e potrebbe accumularsi nelle tubature, causando ostruzioni e malfunzionamenti al lavandino. Smaltire nel modo corretto l’olio, dunque, è fondamentale per salvaguardare la casa ma anche l’ambiente visto che un solo litro di olio può contaminare oltre 40.000 litri d’acqua.
La soluzione migliore, dunque, è far raffreddare l’olio e poi raccogliere in un contenitore l’olio che, ad esempio, si usa per tutta la settimana per poi portarlo negli appositi centri di raccolta della propria città. Il discorso vale non solo per l’olio della frittura, ma anche quello crudo che avanza, ad esempio nei piatti ma anche l’olio che si trova nelle scatolette di tonno o nelle conserve casalinghe o acquistate al supermercato.
Se, dunque, da una parte, l’olio è un vero toccasana per la salute, dall’altra parte, se non smaltito correttamente, può rappresentare un problema grave per l’ambiente e la casa.