L’era dei bonus è finita, l’edilizia deve ripartire investendo su marketing e gestione aziendale

I bonus stanziati dal Governo hanno generato 33mila imprese edili a rischio fallimento.  Alberti: «La verità è una sola, i bonus in edilizia “sono finiti”, salviamo il salvabile e torniamo alla normalità pre-incentivi, puntando sulle nostre...




L’era dei bonus è finita, l’edilizia deve ripartire investendo su marketing e gestione aziendale

  • I bonus stanziati dal Governo hanno generato 33mila imprese edili a rischio fallimento.  Alberti: «La verità è una sola, i bonus in edilizia “sono finiti”, salviamo il salvabile e torniamo alla normalità pre-incentivi, puntando sulle nostre aziende»

Stop al Superbonus edilizio 110%. Il Governo valuta di estendere la cessione del credito ma dice no alla proroga. Il settore edile, “anticipando” la scelta, considera già chiusa da tempo l’esperienza viste le tante criticità riscontrate sul campo. Solo in Toscana, ben 30mila sono le aziende vicine al fallimento proprio per il “caos” bonus. A Firenze, l’89% delle imprese ha crediti per oltre 150 milioni di euro. Ma le testimonianze drammatiche arrivano da tutta Italia. La CNA calcola almeno 33mila imprese a rischio chiusura sul territorio. Alberti: «È tempo di tornate alla normalità pre-incentivi. È necessario riprendere a investire sul marketing, più sicuro di qualsiasi bonus!»

«Le aziende hanno applicato lo sconto in fattura ma ora si ritrovano con il cassetto fiscale pieno di crediti che nessuno vuole o può acquistare. La politica dei bonus è finita. Per uscire dalla crisi, l’azienda deve ripartire da se stessa!».

afferma Guido Alberti, marketer, blogger e fondatore di Marketing al Millimetro, agenzia di consulenza strategica per il settore edilizio.

Le banche hanno raggiunto i loro limiti e non stanno più acquistando i crediti. Molte imprese, dunque, non hanno più liquidità. «Mettiamoci l’anima in pace e cerchiamo di salvare il salvabile, ritorniamo alla normalità pre-incentivi, riprendendo a lavorare sulle nostre aziende. È necessario, ora, tornare a quelle attività che per quasi due anni le imprese non sono più state abituate a fare, semplicemente perché i clienti “cadevano addosso”». 

Guido Alberti, da anni, mette a disposizione dei piccoli e grandi imprenditori il frutto della sua esperienza sul campo, lavorando gomito a gomito con più di 100 aziende e attività che operano in edilizia. «Su cosa puntare? Sul guardare i numeri (controllo di gestione) e fare marketing! Vendere e investire, anche se potrebbe sembrare un controsenso impegnare soldi quando non ce ne sono!».

Proprio ora che l’edilizia è travolta dallo tsunami provocato dagli incentivi statali e le casse, spesso, sono vuote, perché è tanto importante fare marketing? Secondo Alberti, è proprio questo il momento di sapere come pubblicizzare un’impresa edile, per massimizzare i vantaggi e continuare (o riprendere) a guadagnare, a prescindere dai bonus.

Stando all’esperienza dell’imprenditore, marketer e blogger, è possibile investire sul marketing anche in un momento in cui di soldi mancano! «Ovviamente, gratis, al giorno d’oggi, non esiste, la dimostrazione l’abbiamo avuta anche con i bonus. Li hanno fatti passare come qualcosa di gratuito ma… a conti fatti, è stato letteralmente tutto il contrario. È però possibile trovarli questi soldi».

Per fare marketing (anche senza soldi) Alberti intende: generare più profitti, riuscire a vendere di più (e a prezzi più alti dei concorrenti) e portare i potenziali clienti a scegliere sempre e solo “quell’azienda”. La regola numero uno? Non “cullarsi” sui ricavi delle vendite, tenendo sempre d’occhio i costi variabili. Togliendo quelli dai ricavi, si ottiene il margine di contribuzione. Proprio il “lembo” che l’azienda potrà permettersi di spendere in marketing. «Forse all’inizio dovrai “stringere le cinghie” e “tenere botta” ma io e tanti altri colleghi possiamo assicurarti che ogni azione efficace che farai ti ritornerà moltiplicata in risultati, profitti, tempo libero e soddisfazione».

Alberti stesso è la prova vivente che è possibile creare un’azienda senza soldi. Quando ha avviato Sistema Finestra, a pagare il costo del marketing… sono stati i clienti! «Annunciavo che entro 20 giorni avrei tenuto un webinar su come vendere finestre. Costo 50 €, 40 serramentisti iscritti (cifra indicativa) e incasso di 2.000 €. Piuttosto che metterli in tasca, quei 2.000 € li spendevo per fare marketing».

È dunque necessario guardare i numeri dell’azienda, capire se si ha un margine e usarlo per fare marketing. Farlo significa avere più clienti (a un costo di acquisizione sempre più basso) a cui vendere di più e generare più profitto. «Oggi spendi 2.000€, domani di più, dopodomani un po’ in più, fino a raggiungere una “tranquillità” tale da coprire anche i costi fissi. Sì, perché ogni volta che investi 1€ ti tornano indietro 1€ e 50, 2€ e anche di più». Una strategia che ha portato l’azienda di Alberti a crescere, arrivando ora a impiegare 10 persone. L’esempio pratico che investire sul marketing è più sicuro di qualsiasi bonus.



Scritto da: · Data aggiornamento: 30 Giugno 2022

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