Un’indagine di Greenpeace rivela la presenza diffusa di sostanze chimiche pericolose nei capi Shein
Nel pieno della stagione degli acquisti natalizi, torna sotto i riflettori la problematica legata alla fast fashion e, in particolare, a uno dei colossi mondiali dell’e-commerce, Shein.
L’ultima indagine condotta da Greenpeace Germania conferma infatti che circa un terzo degli indumenti venduti dal gigante cinese presenta tracce di sostanze tossiche, con un’incidenza preoccupante anche sugli abiti destinati ai bambini.
La nuova inchiesta Greenpeace: sostanze chimiche pericolose nei capi Shein
Greenpeace Germania ha recentemente acquistato 56 articoli di abbigliamento da Shein provenienti da otto Paesi diversi, includendo maglie, vestiti, scarpe e capi per bambini. L’invio a un laboratorio indipendente ha rivelato risultati sconvolgenti: 18 capi, pari al 32%, superano i limiti imposti dal Regolamento Europeo REACH sulle sostanze chimiche. In alcuni casi, la concentrazione di materiali pericolosi supera di oltre tremila volte i valori consentiti.

I rilievi sui vestiti Shein foto: Facebook @Shein – (notiziefresche.info)
Le sostanze individuate sono particolarmente dannose per la salute e l’ambiente. Tra queste figurano gli ftalati, plastificanti che aumentano la morbidezza della plastica ma sono collegati a problemi di fertilità; i PFAS, noti come “inquinanti eterni”, sospettati di essere cancerogeni e dannosi per il sistema immunitario e lo sviluppo infantile; e metalli pesanti come cadmio e piombo, che possono compromettere lo sviluppo cerebrale, renale e cardiovascolare. La contaminazione riguarda anche la presenza di formaldeide, una sostanza cancerogena che può alterare il DNA, trovata persino nei costumi per bambini, oltre a tracce di antimonio e dimetilformammide, quest’ultima considerata pericolosa per il feto.
L’indagine di Greenpeace non è un caso isolato: già nel 2022 era stata denunciata la presenza di sostanze tossiche oltre i limiti legali nei prodotti Shein. Nonostante le promesse dell’azienda di migliorare i controlli e ritirare gli articoli contaminati, i risultati odierni dimostrano che nulla è cambiato.
Nonostante le ripetute denunce e le evidenze scientifiche, Shein continua a dominare il mercato globale della moda veloce. Il sito registra oltre 350 milioni di visite mensili, risultando il più visitato al mondo nel settore fashion, superando colossi come Nike, H&M e altri combinati. Il fatturato è cresciuto in maniera esponenziale, passando da circa 20 miliardi di euro nel 2022 a quasi 38 miliardi nel 2024.
Questo rapido sviluppo però avviene a discapito della qualità e della sicurezza dei prodotti, ma anche dell’ambiente. Negli ultimi tre anni, le emissioni di gas serra degli stabilimenti Shein sono quadruplicate, mentre l’impiego di fibre sintetiche come il poliestere – derivato da combustibili fossili e responsabile di inquinamento plastico – rappresenta l’82% dei materiali utilizzati nei suoi capi.
Greenpeace sottolinea come il modello di business di Shein alimenti un sistema di sovrapproduzione, spreco e inquinamento. La vendita massiccia di abiti a bassissimo costo incoraggia un consumo usa e getta che ha conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute pubblica.
Secondo Greenpeace, la persistente presenza di sostanze tossiche nei capi Shein dimostra l’inefficacia dell’autoregolamentazione volontaria da parte delle aziende di fast fashion. L’organizzazione ambientalista tedesca chiede l’introduzione di leggi vincolanti a livello europeo, simili a quelle recentemente adottate in Francia, che prevedano una tassa sul fast fashion, il divieto di pubblicità per la moda ultraveloce e un forte incentivo all’economia circolare nel settore tessile.
In particolare, Greenpeace sollecita l’applicazione rigorosa della legislazione europea sulle sostanze chimiche a tutti i prodotti venduti nell’Unione, inclusi quelli in vendita online, e la responsabilizzazione legale delle piattaforme di e-commerce che commercializzano articoli non conformi. Solo in questo modo, secondo l’ONG, si potrà tutelare la salute dei consumatori e garantire la salvaguardia degli ecosistemi a livello globale.
Vestiti Shein tossici - (notiziefresche.info)






