Cina: computer quantistici minacciano Bitcoin e le criptovalute

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La Cina avanza verso la distruzione di Bitcoin e delle criptovalute tramite i computer quantistici

Recentemente, un gruppo di ricercatori cinesi ha fatto una scoperta che potrebbe cambiare radicalmente il futuro della sicurezza informatica e delle criptovalute. Utilizzando un computer quantistico di normale fattura, i ricercatori sono riusciti a rompere uno dei sistemi criptografici più sicuri, fino a poco tempo fa considerato praticamente impenetrabile. Questo progresso rappresenta una minaccia significativa per la privacy online, la sicurezza bancaria e il mondo delle criptovalute, inclusi Bitcoin e altre monete digitali.

La scoperta dei ricercatori cinesi: un passo verso il “Q-Day”

Il team di scienziati cinesi, guidato dal professor Wang Chao dell’Università di Shanghài, ha raggiunto un traguardo fondamentale nella rottura della crittografia RSA. Pubblicato a marzo sulla rivista scientifica Chinese Journal of Computers, lo studio descrive come il gruppo sia riuscito a fattorizzare una chiave RSA di 90 bit utilizzando un computer quantistico D-Wave Advantage, un dispositivo che, pur non essendo particolarmente avanzato, ha mostrato l’efficacia della computazione quantistica per la risoluzione di problemi complessi. Questo risultato, sebbene non comprometta direttamente la sicurezza delle chiavi RSA attuali, indica che i computer quantistici potrebbero essere in grado di decifrare in futuro anche i sistemi di sicurezza più robusti, come quelli che proteggono i dati bancari e le criptovalute.

La crittografia RSA è alla base di molte delle nostre transazioni online sicure, inclusi i sistemi di pagamento bancario. Essa si fonda su un problema matematico complesso: la fattorizzazione di numeri enormi in fattori primi. Questo processo, che per un computer tradizionale richiede milioni di anni, può essere risolto molto più rapidamente da un computer quantistico grazie ai principi della fisica subatomica. Sebbene le chiavi RSA utilizzate attualmente siano molto più lunghe (fino a 2048 bit), la scoperta dei ricercatori dimostra che la combinazione di tecniche classiche e quantistiche potrebbe ridurre notevolmente il tempo necessario per decifrare queste informazioni.

La minaccia per Bitcoin e altre criptovalute

Sebbene lo studio non sia direttamente applicabile a Bitcoin, che utilizza un algoritmo di crittografia diverso (ECDSA basato su curve ellittiche), esso mette in evidenza un problema serio: la crescente vulnerabilità delle criptovalute agli attacchi quantistici. Se i computer quantistici continueranno a progredire come suggerito dai recenti sviluppi, potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza delle transazioni in criptovalute. In particolare, i malintenzionati potrebbero ottenere la chiave pubblica di un portafoglio Bitcoin e, utilizzando un computer quantistico, calcolare rapidamente la chiave privata, svuotando così il portafoglio.

Anche se questo scenario non è imminente, l’avanzamento della tecnologia quantistica e l’esistenza di approcci ibridi che combinano la crittografia classica e quella quantistica indicano che il tanto temuto “Q-Day” potrebbe essere più vicino di quanto si pensi. Questo è il momento in cui i computer quantistici saranno in grado di decifrare in tempo reale tutti i sistemi di sicurezza attualmente in uso, inclusi quelli che proteggono le criptovalute e altre forme di dati sensibili. Un tale evento potrebbe minare la fiducia nelle criptovalute e nelle soluzioni di sicurezza digitale, con ripercussioni devastanti per il valore delle monete virtuali e per la sicurezza delle informazioni in rete.

In risposta a queste preoccupazioni, molte istituzioni finanziarie e governi stanno già investendo nella cosiddetta crittografia post-quantistica, un insieme di tecnologie progettate per resistere agli attacchi provenienti dai computer quantistici. Tuttavia, per Bitcoin, il cambiamento potrebbe essere più complicato. L’adozione di un nuovo protocollo richiederebbe un consenso unanime tra miner, sviluppatori e utenti, un’impresa che sembra quasi impossibile senza una minaccia diretta.

L’evoluzione della computazione quantistica potrebbe procedere più rapidamente delle difese attuali, e ciò rappresenta una sfida costante per la sicurezza digitale. Come avverte il professor Wang, a volte l’attacco e la difesa non sono allineati, il che significa che, sebbene il “Q-Day” non abbia ancora una data fissa, ogni avanzamento nella computazione quantistica avvicina sempre di più la sua realizzazione.