Ucraina, chi ha iniziato l’attacco 8 anni fa? Lo spiega il prof Manlio Dinucci

Il mondo occidentale ha perso la memoria. Manlio Dinucci, giornalista e geografo, è stato direttore esecutivo per l’Italia della International Physicians for the Prevention of Nuclear War: “Gli occidentali hanno perso la memoria e non sono...




Ucraina, chi ha iniziato l'attacco 8 anni fa? Lo spiega Manlio Dinucci

Il mondo occidentale ha perso la memoria. Manlio Dinucci, giornalista e geografo, è stato direttore esecutivo per l’Italia della International Physicians for the Prevention of Nuclear War: “Gli occidentali hanno perso la memoria e non sono consapevoli della propria storia. Ecco perché sono così facilmente ingannati dalla propaganda di guerra“.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che l’Unione europea mette al bando l’agenzia di stampa russa Sputnik e il canale di informazione russo RT (Russia Today) in modo che “non possano diffondere le loro bugie che giustificano la guerra di Putin con la sua disinformazione tossica in Europa”.

L’Unione Europea istituisce così ufficialmente il Ministero della Verità che Orwell immaginava e che aveva il compito di cancellare la memoria riscrivendo la storia. Chi non ripete la Verità trasmessa da Voice of America (VOA), l’agenzia ufficiale del governo degli Stati Uniti, che accusa la Russia dell'”orribile attacco all’Ucraina completamente ingiustificato e non provocato”, è fuorilegge.

Mettendomi fuori dalla legge, ricorderò qui, in una sintesi molto serrata, la storia dei 30 anni cancellati dalla memoria collettiva.

Nel 1991, mentre la Guerra Fredda stava ancora volgendo al termine con lo scioglimento del Patto di Varsavia e persino dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti scatenarono la prima guerra del dopo Guerra Fredda nel Golfo [arabo-persiano] e annunciarono al mondo che «che non c’è sostituto per la leadership degli Stati Uniti, che è rimasto

l’unico stato con forza e influenza globale.

Tre anni dopo, nel 1994, la NATO, agli ordini degli USA, attaccò la Jugoslavia. Per 78 giorni, decollando principalmente dalle basi italiane, 1.100 aerei da guerra hanno effettuato 38.000 missioni, sganciando 23.000 bombe e missili sulla Jugoslavia, distruggendo ponti e industrie in Serbia, provocando vittime soprattutto tra i civili.

Mentre distruggeva la Jugoslavia in quella guerra, la NATO, tradendo la sua promessa alla Russia di “non estendersi di un centimetro a est”, iniziò la sua espansione… verso est, avvicinandosi sempre di più alla Russia. In 20 anni, questa espansione ha portato la NATO a passare da 16 a 30 paesi membri, inglobando paesi dell’ex Patto di Varsavia, dell’ex URSS e dell’ex Jugoslavia e preparandosi ad integrare ufficialmente anche Ucraina, Georgia e Bosnia-Erzegovina, che di fatto sono già nella NATO [https://lahaine.org/eY3t].

Di guerra in guerra, USA e NATO hanno anche attaccato e invaso l’Afghanistan (nel 2001) e l’Iraq (nel 2003), hanno distrutto lo Stato libico con un’altra guerra (nel 2011) e lanciato, tramite Daesh, la stessa operazione contro la Siria, un’operazione parzialmente bloccato 4 anni dopo dall’intervento russo in aiuto dello Stato siriano. Nel solo Iraq, le due guerre e l’embargo imposto a quel paese hanno ucciso direttamente circa 2 milioni di persone, tra cui mezzo milione di bambini.

Nel febbraio 2014, la NATO – che dal 1991 aveva occupato posizioni chiave in Ucraina – ha utilizzato formazioni neonaziste, addestrate e armate per questo, per inscenare il colpo di stato che ha rovesciato il presidente ucraino legalmente eletto. Quel colpo di stato è stato orchestrato seguendo una strategia ben precisa: attaccare le popolazioni russe in Ucraina per provocare una risposta dalla Russia e creare così una profonda frattura in Europa.

L’escalation della NATO contro la Russia iniziò quando gli abitanti russi della Crimea decisero, tramite un referendum, di tornare nella Federazione Russa, di cui la Crimea aveva storicamente fatto parte, e quando le popolazioni russe del Donbass -bombardate con fosforo bianco- trincerato nelle due repubbliche di Donestk e Lugansk. Questa escalation della NATO ha avuto il sostegno dell’Unione Europea, che annovera tra i suoi 27 membri 21 paesi membri della NATO, un’alleanza militare che obbedisce agli ordini degli Stati Uniti.

Negli ultimi 8 anni, le truppe e le basi della NATO sono state dispiegate in Europa – ancora più vicino alla Russia – ignorando sempre i continui avvertimenti di Mosca.

Il 15 dicembre 2021 la Federazione Russa ha consegnato agli Stati Uniti d’America un articolato progetto di trattato volto a porre fine a quella situazione esplosiva.

Quel progetto non solo fu respinto ma, allo stesso tempo, iniziò il dispiegamento di truppe ucraine, infatti agli ordini di Usa e Nato, per lanciare un attacco su larga scala contro le popolazioni russe del Donbass. Questo è ciò che ha motivato la decisione di Mosca di fermare l’escalation aggressiva occidentale con l’operazione militare in Ucraina.

Fare dimostrazioni contro la guerra che cancella la storia equivale a contribuire -consapevolmente o meno- alla frenetica campagna scatenata da USA, NATO e Unione Europea per presentare la Russia come un nemico pericoloso. Quella campagna occidentale divide l’Europa a beneficio degli interessi imperiali e ci trascina verso la catastrofe.


Fonte:

  • Manlio Dinucci, Il Manifesto: In Ucraina è stata la Nato a lanciare l’attacco otto anni fa.


Scritto da: · Data aggiornamento: 7 Marzo 2022

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