Categories: Ultime Press

Risponde di maltrattamenti anche chi pronuncia frasi di disprezzo contro il partner

Risponde di maltrattamenti anche chi pronuncia frasi di disprezzo contro il partner. Al fine della sussistenza del reato di cui all’articolo 572 del codice penale risultano sufficienti comportamenti vessatori diversi dalle percosse. Riceviamo e pubblichiamo.

La violenza può esprimersi anche sotto l’aspetto morale attraverso umiliazioni verbali che sono altrettanto ed a volte anche più affligenti delle percosse. In tal senso, anche le frasi di disprezzo pronunciate contro il partner possono determinare la sussistenza del reato di maltrattamenti in famiglia.

A dare la giusta valenza anche in termini penalmente rilevanti a tali comportamenti già riprovevoli sotto il profilo morale è la Corte di Cassazione che con la sentenza n. 1400 pubblicata ieri esprimono questi principi che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” vale la pena commentare.

I giudici della sesta sezione penale della Suprema Corte, infatti, hanno rigettato il ricorso di un uomo, condannato dalla Corte d’appello di Torino per i reati di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e di lesioni personali (582 c.p.) commessi ai danni della moglie. Per quest’ultimo reato, il giudice di merito aveva dichiarato improcedibile l’azione per remissione di querela da parte della persona offesa.

Così l’uomo aveva deciso di ricorrere davanti al giudice di legittimità. Ma i motivi di ricorso, fondati essenzialmente sul fatto che gli episodi violenti sarebbero stati occasionali durante la convivenza con la moglie, non hanno convinto gli ermellini che hanno rilevato che «a prescindere dal fatto risolutivo che tre gravi e violente aggressioni fisiche al coniuge nel giro di un anno costituiscono una condotta già incompatibile con il concetto di occasionalità, e nel contempo chiaramente suscettibili di indurre un penoso regime di vita, la decisione della Corte territoriale si è fondata anche su fonti di prova aggiuntive rispetto alla rappresentazione della vittima, e su comportamenti vessatori anche diversi dalle percosse e dagli stessi insulti (che il ricorrente, senza porsi alcun problema di attendibilità, vorrebbe limitati al tempo di svolgimento delle aggressioni fisiche)».

Ha torto, infatti, il reo in quanto «il dolo del delitto di maltrattamenti in famiglia non richiede la rappresentazione e la programmazione di una pluralità di atti tali da cagionare sofferenze fisiche e morali alla vittima, essendo, invece, sufficiente la coscienza e la volontà di persistere in un’attività vessatoria, già posta in essere in precedenza, idonea a ledere la personalità della vittima medesima».

Federico Redazione News

Recent Posts

Tesla Concede 29 Miliardi di Dollari in Azioni ad Elon Musk: Dettagli e Implicazioni della Mossa Strategica

Tesla ha recentemente annunciato che concederà ad Elon Musk un pacchetto azionario del valore di…

2 settimane ago

Eleonora Boi morsa da uno squalo a Porto Rico: incinta e sotto osservazione, paura per la moglie di Danilo Gallinari

Eleonora Boi, moglie del celebre cestista Danilo Gallinari, è stata vittima di un attacco da…

3 settimane ago

Addio Claudia Adamo: la meteorologa Rai che ha cambiato il panorama scientifico e ambientale

Chi era Claudia Adamo? Come ha rivoluzionato il meteo in Rai? Che ruolo ha avuto…

3 settimane ago

Guadagno Record: Balena Vende 80.000 Bitcoin Acquistati a 0,393 Dollari, Guadagnando oltre il 30.000.000%

Una balena bitcoin ha recentemente venduto 80.000 Bitcoin (BTC), registrando una guadagno straordinario dopo aver…

3 settimane ago

Scandalo Astronomer: Gwyneth Paltrow Risponde alle Domande dopo lo scandalo con la Kiss Cam

Dopo il clamore suscitato dallo scandalo che ha coinvolto i dipendenti di Astronomer, l'azienda tech…

4 settimane ago

SuperEnalotto, nessun ‘6’ ma un ‘5+1’ vinto a Pagani: jackpot sale a 31,1 milioni

Nessun vincitore con il punteggio 6 al concorso di oggi, giovedì 24 luglio 2025, del…

4 settimane ago

This website uses cookies.