Lavorare da casa? I dipendenti italiani i più confusi a livello europeo: il 42% non sa se il datore di lavoro copre i costi per i dispositivi IT. Un sondaggio di SAP Concur rivela che i lavoratori europei non hanno ben chiaro quali sono le spese coperte dall’azienda mentre sono in smart working. Solo il 15% degli italiani è stato informato su come gestire le spese durante il lockdown. La maggior parte dei lavoratori in tutta Europa ammette di non essere stato adeguatamente preparato a lavorare da casa prima della pandemia.
I recenti cambiamenti hanno avuto un impatto significativo sulle politiche di spesa aziendale, creando confusione tra la forza lavoro, ma la situazione attuale offre alle aziende l’opportunità di fare un passo indietro e rivedere le politiche che hanno adottato per adeguare la loro posizione a quello che potrebbe essere un futuro diverso.
A livello europeo infatti, rimane ancora molta confusione su quanto i dipendenti possano spendere per attrezzarsi a lavorare da remoto. Il sondaggio “Home Office” di SAP Concur indaga sulle spese di telelavoro tra 6.812 dipendenti in 8 mercati europei e rivela che solo il 15% dei dipendenti italiani è stato informato su come gestire le spese durante il lockdown, risultando tra i più disinformati dopo i lavoratori francesi (12%), mentre i più informati sono i lavoratori danesi (24%) seguiti da Svezia e Regno Unito (19%), Germania (18%), Olanda (16%) e Spagna (15%).
“Il tema dello smart working non si risolve nella semplice disponibilità di un laptop o di strumenti di presenza digitale, ormai necessari per tutti. La riflessione sta portando molte aziende verso l’adozione di processi scalabili che non siano dipendenti dalla presenza del personale sul luogo di lavoro. Come esempio, pensiamo all’Audit delle spese: processo tipicamente labour intensive, oggi può essere remoto e totalmente digitale. Un audit cloud realizzato tramite AI & machine learning offre una soluzione centralizzata e senza la necessità di gestire documenti in carta, garantendo non solo una maggiore visibilità e controllo sulla spesa con relativa riduzione di costi, ma una “scalabilità digitale”, rendendo possibili scenari di smart working effettivo grazie a soluzioni integrate come SAP Concur” afferma Gabriele Indrieri, Country Manager per Italia, Malta e Grecia di SAP Concur.
A causa dell’emergenza Covid-19, milioni di dipendenti in tutto il mondo sono passati rapidamente a lavorare da remoto. Molte aziende si sono quindi trovate a modificare le proprie policy per consentire il lavoro da casa. Una situazione improvvisa che ha comportato diverse sfide.
Il lockdown ha cambiato il concetto di dovere e di diligenza per i datori di lavoro: mentre un lavoro in sede richiede sicurezza sulla strada da e verso l’ufficio e durante l’orario di lavoro, il remote working richiede ai datori di lavoro non solo di comprendere le sfide professionali dei dipendenti, ma anche di come le questioni personali possano influire sulla loro capacità di svolgere le proprie mansioni.
Per molti dipendenti, la creazione di uno spazio di lavoro a casa è stata solo un lato della medaglia: l’adattamento a diversi modelli di lavoro assume molte forme, dall’orario al destreggiarsi con la cura dei propri cari o dei bambini mentre le scuole sono chiuse. Nonostante ciò, il sondaggio EMEA “Home Office” di SAP Concur mostra che solo il 14% dei dipendenti italiani ritiene che il proprio datore di lavoro mostri comprensione per i doppi oneri (come assistenza all’infanzia o alle persone a carico) e che solo il 21% è stato informato dell’orario di lavoro del proprio ufficio durante il lockdown.
Le aziende che attualmente incoraggiano i dipendenti a lavorare da casa devono però impegnarsi per supportare la propria forza lavoro. Ecco alcune best practice:
“A seguito di rapidi cambiamenti causati dalla situazione attuale, è chiaro che molte aziende devono aggiornare il loro processo di spesa o introdurre una politica interinale e comunicarlo chiaramente per garantire che i dipendenti siano informati su ciò che possono e non possono spendere“, afferma Pierre-Emmanuel Tetaz, SVP EMEA e direttore generale di SAP Concur. “I datori di lavoro devono saper sfruttare questo periodo per fare un passo indietro e rivedere le politiche attuali, per comprendere se è necessario apportare in futuro modifiche alla politica esistente per i lavoratori da remoto“.
Metodologia della ricerca
L’indagine è stata condotta dall’Istituto di ricerche di mercato Innofact, tra 6.812 dipendenti a tempo pieno o part-time nei seguenti mercati: Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito. Il sondaggio si è svolto a maggio 2020.
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