Per gli studenti del Liceo Classico la seconda prova dell’Esame di Maturità 2025 ha riportato in primo piano uno dei giganti della letteratura latina: Marco Tullio Cicerone. Il brano scelto per la versione di Latino è tratto dal dialogo “Laelius de amicitia”, composto nel 44 a.C., e affronta un tema universale e senza tempo: l’amicizia.
Secondo quanto riportato dal portale Skuola.net, il brano si concentra su una riflessione profonda e accorata espressa dal protagonista Lelio, in ricordo dell’amico Scipione Emiliano, da poco scomparso. L’occasione narrativa diventa lo spunto per un ragionamento filosofico sul valore del legame amicale nella vita pubblica e privata dell’uomo, considerato fondamentale per il funzionamento della convivenza civile.
Il dialogo “Laelius seu De amicitia” è uno degli ultimi scritti di Cicerone, redatto pochi mesi prima della sua morte. Ambientato nel 129 a.C., poco dopo la scomparsa di Scipione l’Africano, il testo si apre con una delle frasi più celebri dell’autore:
“Cosa c’è di più dolce che avere qualcuno con cui parlare così come con se stessi?”
Questo incipit racchiude l’essenza dell’opera: l’amicizia come legame profondo e autentico, che va oltre la semplice utilità e si radica in una scelta morale e affettiva tra anime affini. L’analisi filosofica proposta da Cicerone si distingue per il suo taglio umanistico e spirituale, in netto contrasto con l’epicureismo, che escludeva ogni fondamento trascendente dai rapporti umani.
Nel dialogo, Lelio parla di Scipione con tono intimo e solenne, delineando un ideale di amicizia virtuosa che riflette un ordine naturale e perfetto. Non si tratta solo di un trattato teorico, ma anche di una meditazione personale e commossa.
Oltre al valore filosofico, “De amicitia” è anche un’opera fortemente autobiografica. È infatti dedicata a Tito Pomponio Attico, storico amico di Cicerone, e dietro il ricordo di Scipione si scorge un riflesso delle relazioni affettive più intime vissute dall’autore stesso.
Cicerone, in un periodo di crisi politica e personale, elabora così un’etica dell’amicizia che unisce il piano intellettuale con quello emotivo. Il testo diventa un vero e proprio manifesto della relazionalità umana, e il fatto che sia stato scelto per l’esame 2025 sottolinea l’attualità dei suoi contenuti.
Con la scelta di quest’anno, Cicerone raggiunge un record storico: è l’autore di Latino più frequentemente proposto nella seconda prova del Liceo Classico dal dopoguerra a oggi, con 17 presenze complessive. Supera così Seneca (16 presenze) e Tacito (5 presenze).
Come osserva Skuola.net, la scelta era ampiamente pronosticata nel “totoesame” tra docenti e studenti, anche per via della limitata varietà di autori classicamente considerati adatti alla prova di traduzione. Cicerone, con il suo stile chiaro e il valore educativo delle sue opere, continua a rappresentare una garanzia formativa nella didattica del Latino.
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