Economia

Energy Manager, la chiave di volta delle Imprese del Futuro

Efficientamento energetico: 800 mila aziende e 185 miliardi di euro di valore aggiunto. Alessio Cristofari, Direttore dello Sviluppo Business di Avvenia con delega alle «Strategie di mercato Esco», approfondisce il tema dell’Energy Manager, figura chiave in un settore che coinvolge oggi in Italia 800 mila aziende, con un valore aggiunto pari a 185 miliardi di euro annui.

Quella dell’Energy Manager è spesso una figura sconosciuta al grande pubblico. A parlarne è il dott. Alessio Cristofari, Direttore dello Sviluppo Business di Avvenia (www.avvenia.com), uno dei maggiori player italiani nell’ambito dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale.

«La white economy coinvolge oggi in Italia 800 mila aziende, con un valore aggiunto per il 2017 pari a 185 miliardi di euro» puntualizza Cristofari, che per Avvenia ha la delega alle «Strategie di mercato Esco».

Ma quali sono gli ambiti di intervento dell’Energy Manager? «In primo luogo l’Energy Manager si occupa della gestione dei consumi e degli interventi. Basandosi sull’osservazione diretta della modalità dei consumi, egli è responsabile della prima valutazione degli interventi da doversi implementare» risponde Cristofari.

L’Energy Manager si occupa inoltre della creazione delle best practice. «Per fare ciò si rende necessario istituire una serie di procedure e pratiche condivise volte a ridurre le inefficienze» sottolinea il Direttore dello Sviluppo Business di Avvenia.

Poi ancora tra i suoi compiti vi è la realizzazione degli audit energetici. «La diagnosi energetica è il primo passo di un’azienda verso l’efficientamento» puntualizza Cristofari. A definirla ci pensa la direttiva 2012/27/UE e, più specificamente in Italia, l’articolo 8 del decreto legislativo 102/14 che impone le diagnosi energetiche obbligatorie alle grandi imprese ed a quelle maggiormente energivore.

L’Energy Manager è inoltre responsabile della scelta degli indicatori di performance: gli «EnPI» (ENergy Performance Indicator), indicatori di consumo energetico che consentono di realizzare confronti tra varie attività e di seguire nel tempo gli effetti degli interventi attuati.

E, successivamente, è proprio l’Energy Manager ad essere responsabile della realizzazione dei progetti, tenendo conto dei risultati ottenuti dall’elaborazione  degli indicatori energetici e delle soluzioni più idonee determinate dalla continua evoluzione delle tecnologie.

Infine, e non meno importante, l’Energy Manager si occupa della predisposizione del resoconto finale. «Si tratta essenzialmente di comunicare i risultati conseguiti ed i benefici economici ottenuti, che devono essere resi noti ai diversi interessati nell’ambito della filiera produttiva» conclude Alessio Cristofari.

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