Stradivari e le Olimpiadi Liuteria: sfida tra 334 liutai da tutto il Mondo

Presentati oggi i numeri delle prossime olimpiadi della liuteria, in programma a Cremona, con la XIV edizione Concorso Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco “Antonio Stradivari”.




A Cremona, dal 4 settembre all’11 ottobre, si terrà il Concorso Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco “Antonio Stradivari”, non a torto considerato le Olimpiadi della Liuteria. La rassegna, promossa dalla Fondazione Stradivari e giunta quest’anno alla quattordicesima edizione, è una privilegiata occasione di confronto per costruttori e musicisti di tutto il mondo. Per le Olimpiadi sono attesi a Cremona 334 liutai da 31 Paesi con 444 strumenti tra violini, viole, violoncelli e contrabbassi. Seguendo la rotta degli strumenti si potrebbe compiere il giro del Mondo, dall’Austria alla Cina, dal Giappone alla Turchia, dal Brasile alla Norvegia, dal Canada alla Nuova Zelanda.

Perché tutti a Cremona? Perché tutti al cospetto di Stradivari? Proprio quest’anno compie 300 anni il “Cremonese”, uno dei più preziosi violini costruiti da Antonio Stradivari, appartenuto a Joseph Joachim, virtuoso e amico di Brahms ed esposto al Museo del Violino di Cremona insieme alle forme, ai modelli e ai disegni utilizzati per costruirlo e ad altri preziosi violini stradivariani, destinati a diventare oggetto di desiderio e passione per generazioni di musicisti. Un patrimonio di reperti eccezionali, dal quale ancora oggi i liutai di tutto il mondo attingono per cercare di scoprire i “Segreti” della bottega di Stradivari.

Chiunque visiti il Museo del Violino ha la straordinaria opportunità di cogliere, osservando forme e disegni, come il suono di ogni strumento del Maestro fosse il frutto di studio, ricerca e innovazione, il risultato della cultura di un uomo che possedeva competenze straordinarie e il cui mito, a tre secoli di distanza, mantiene intatto il proprio fascino.

Per queste ragioni i liutai del terzo millennio hanno studiato e studiano Antonio Stradivari come esempio imprescindibile per raggiungere l’eccellenza nella costruzione dei loro strumenti.

Cremona e il Museo del Violino sono quindi il luogo ideale per ospitare il Concorso Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco “Antonio Stradivari” e far conoscere chi più di altri ha saputo, partendo da quel patrimonio di “segreti”, raccogliere un’eredità tanto pesante. Cremona diventa così la vetrina per oltre trecento liutai provenienti da tutto il mondo e un momento di confronto e di studio a livello internazionale.

Chiuse le iscrizioni a fine giugno, gli oltre 400 strumenti sono attesi a Cremona per l’inizio di settembre, quando la giuria inizierà a lavorare per valutare la qualità artigianale e la resa acustica dei manufatti.

Nel Concorso Triennale questi differenti aspetti, che rendono unico e prezioso lo strumento, sono armonicamente ponderati per individuare quanto di meglio nel mondo esprime la liuteria contemporanea. Per questo difficile compito è stata formata una Giuria d’eccezione, coordinata da Paolo Salvelli, presidente della Fondazione Walter Stauffer, e composta da cinque musicisti (Robert Cohen, Francisca Mendoza, Patrick Jüdt Massimo Quarta e Alain Ruaux) e cinque liutai (Andrea Frandsen, Nicola Lazzari, Tetsuo Matsuda, Luca Primon e Raymond Schryer).

Base logistica della manifestazione sarà il Museo del Violino: dopo un lavoro a sessioni separate in cui ogni giurato valuta acustica e fattezze, liutai e musicisti si riuniranno sabato 19 settembre all’Auditorium Giovanni Arvedi per la prova acustica, aperta al pubblico, degli strumenti finalisti.

La premiazione finale è in programma mercoledì 23 settembre al Teatro Ponchielli, dove gli interpreti in Giuria si esibiranno suonando gli esemplari migliori.

A rendere unico il Concorso Triennale Internazionale degli Strumenti ad Arco “Antonio Stradivari” l’esposizione di tutti gli strumenti iscritti al concorso nel Padiglione Andrea Amati del Museo del Violino dal 24 settembre all’11 ottobre.

Gli strumenti che meriteranno la medaglia d’oro, perché avranno saputo coniugare l’eccellenza acustica a un’elevata qualità artigianale, saranno acquistati dalla Fondazione organizzatrice e saranno esposti nella Collezione Permanente di liuteria contemporanea del Museo del Violino a fianco dei capolavori di Amati, Stradivari, Guarneri.

La collezione raccoglie quindi le più perfette realizzazioni degli ultimi quarant’anni e racconta la continuità di una tradizione che unisce in modo diretto e indissolubile le botteghe tardo rinascimentali e i laboratori di oggi.

Il concorso è un prezioso spunto di riflessione sul significato e il valore culturale del lavoro degli artigiani di oggi: per quanto il manufatto moderno resti comunque debitore rispetto ai capolavori classici – né potrebbe essere altrimenti in una corretta prospettiva storica – gli strumenti in gara e la ampia proposta di soluzioni tecniche e formali testimoniano come ogni artigiano sappia rileggere l’opera dei grandi Maestri del passato e la assimili attraverso la propria personalità.

Proprio per questo la manifestazione cremonese è dimostrazione forte e significativa che la liuteria del ventesimo e ventunesimo secolo non si risolve in semplice manierismo ma vive una stagione storica assai fruttuosa, dove ogni costruzione, ancorché parta da un archetipo, esprime innegabili caratteri di modernità e innovazione.



Scritto da: · Data aggiornamento: 7 Luglio 2015

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