Siccità in Emilia Romagna, i consigli di Iren per non sprecare acqua

Dal Veneto alla Calabria, l’Italia è sotto la morsa del caldo torrido e della siccità. In attesa delle piogge, diverse regioni hanno già dichiarato lo stato di crisi idrica, con una serie di misure, ordinanze e provvedimenti per razionalizzare l’utilizzo...




Siccità in Emilia Romagna, i consigli di Iren per non sprecare acqua

Dal Veneto alla Calabria, l’Italia è sotto la morsa del caldo torrido e della siccità. In attesa delle piogge, diverse regioni hanno già dichiarato lo stato di crisi idrica, con una serie di misure, ordinanze e provvedimenti per razionalizzare l’utilizzo di acqua, soprattutto per quanto riguarda gli usi superflui e non strettamente connessi ai bisogni igienico-sanitari.

Tra le regioni che hanno già “recapitato” lo stato di crisi al Governo (è necessario infatti che sia riconosciuto dal Consiglio dei ministri), anche l’Emilia Romagna. Parma e Piacenza le prime località che hanno sofferto il caldo africano, che poi si è allargato in tutta la regione, mettendo a dura prova la capacità delle reti idriche comunali e delle riserve d’acqua naturali.

Le ordinanze anti-spreco sono arrivate di conseguenza. Per le esigenze agricole, la giunta regionale emiliana ha previsto la possibilità di derogare gli attuali limiti di prelievo di acqua, per soddisfare le situazioni più urgenti; restano comunque validi tutti i divieti circa lo sperpero di acqua per esigenze superflue (come il lavaggio dell’auto, il riempimento di piscine gonfiabili, tanto per fare due esempi). Misure straordinarie, necessarie per affrontare la grave siccità.

Nei giorni scorsi, Iren, la società che gestisce le reti idriche, ha suggerito alcuni comportamenti per un consumo dell’acqua “responsabile”, invitando a non usare l’acqua potabile del rubinetto per bisogni diversi dal consumo umano, dalle necessità alimentari e dall’igiene personale. Consigli validi universalmente, non solo per l’Emilia Romagna.

In particolare si raccomanda di:

1) limitare l’uso di acqua per innaffiare orti, giardini, prati e campi sportivi, per il lavaggio dei cortili e dei veicoli

2) risparmiare acqua applicando i frangigetto al rubinetto del lavandino

3) niente rubinetti aperti quando non necessario: attenzione quando ci si lava i denti, si lavano i piatti o si rade la barba

4) fare attenzione alle perdite e riparare appena possibile un rubinetto che gocciola

5) conservare qualche bottiglia d’acqua nel frigorifero piuttosto che fare scorrere l’acqua del rubinetto fino a quando diventa fresca; a questo fine, per uso domestico o di ufficio, è utile dotarsi di acqua in boccioni a Modena e nel resto della regione tramite appositi e comodi erogatori – accorgimento che limiterebbe anche l’annoso problema delle perdite della vetusta rete idrica nazionale: stando ai dati Istat il 40% dell’acqua immessa in rete nei comuni capoluogo di provincia (2,8 milioni di metri cubi al giorno) non raggiunge l’utente finale

6) far funzionare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico

7) riutilizzare l’acqua di lavaggio della frutta e della verdura per innaffiare i fiori e le piante, raccogliendola in appositi contenitori.

In conclusione, per fronteggiare lo stato di crisi, è buona cosa razionalizzare le risorse di acqua, promuovendo forme di consumo più consapevoli. L’acqua è un bene prezioso e il suo utilizzo responsabile è un atto di civiltà.



Scritto da: · Data aggiornamento: 12 Luglio 2017

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