Un bambino britannico di due anni è stato tolto ai genitori, fumatori accaniti, e verrà posto in affidamento perché la sua salute appare in pericolo. Il tribunale inglese di Hull, lo ha deciso dopo aver ascoltato il rapporto dell’ispettrice delle autorità sanitarie, Julie Allen, che ha spiegato alla giudice Louise Pemberton che c’era talmente tanto fumo nella casa, sporca ed insalubre, piena di immondizia e di cicche di sigarette sparse qua e là, che aveva difficoltà a respirare.
Il ragazzino ha seri problemi respiratori e deve utilizzare un inalatore, ha aggiunto Allen, che sostiene di non aver mai visto una casa così “inquinata” nella sua carriera. Anche i vestiti del ragazzino puzzavano di tabacco. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, con questa storica decisione, anche se di un Tribunale traslazionale la salute pubblica entra in un nuovo mondo coraggioso per il controllo del tabagismo.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità che ha la sua sede a Ginevra, il fumo uccide 6 milioni di persone all’anno e se non si interviene la cifra salirà a 8 milioni entro il 2030.
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