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Asini a rischio estinzione per colpa dei cinesi

La gelatina di pelle d’asino, o “ejiao”, è ampiamente usata nella medicina tradizionale cinese. Sebbene la sua efficacia non sia scientificamente provata, è prescritta per il trattamento di problemi di anemia, insonnia o infertilità. Si ottiene facendo bollire la pelle dell’animale. Tuttavia, la Cina non ha disponibile un numero di equini tale da soddisfare la domanda nazionale. Il paese sta quindi importando asini dall’Africa e dal Sud America, con grande preoccupazione delle associazioni animaliste.

In Africa, ad esempio, stanno iniziando a perdere un gran numero di asini che lavorano la terra: “Il tasso di declino che stiamo assistendo nelle popolazioni di asini di alcuni paesi africani è drammatico e insostenibile“, ha denunciato Geoffrey Dennis, ex direttore della Croce Rossa e attuale direttore generale di SPANA, un’organizzazione benefica internazionale che opera in tutto il mondo, fornendo assistenza dalle emergenze e aiuti ai servizi veterinari gratuiti. Infatti, in alcuni paesi, come Burkina Faso, Mali, Ghana, Costa d’Avorio, Kenya, Nigeria, Sudafrica, Tanzania e Botswana, la popolazione di questi equidi è diminuita del 39%.

La domanda cinese sta inoltre portando ad un aumento del furto di animali che è stato poi venduto a macelli illegali. Dato il rischio di decimazione degli asini, nel 2016 il Niger, nel Botswana e in Tanzania, ha deciso di vietare le esportazioni. eBay ha quindi vietato la vendita di ejiao sulla sua piattaforma.

Risultato comico della domanda cinese, la contraffazione è in piena espansione: secondo un rapporto di Xinhua , il 40% dei prodotti etichettati “Ejiao” sono in realtà prodotti senza gelatina di pelle d’asino. Asini e giraffe, assieme a rinoceronti, pangolini e zanne di elefante, sono ambito bersaglio dei bracconieri.

Ridotto in polvere, ognuno a suo modo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è reputato adatto per combattere la vecchiaia, l’Aids e per far risorgere appetiti che con gli anni tendono ad assopirsi.

Nell’asino, tutta la ricchezza dell’animale sta nella sua pelle. Anche l’ultimo dei capitalisti di questo mondo l’aveva già ben capito e applicato da tempo anche su esseri umani. Non casualmente, ad esempio nel vicino Burkina Faso, il furto di asini si è moltiplicato, a causa del prezzo, rendendo necessaria la costruzione di steccati protettivi.

Dunque la Cina, dopo aver decimato gli asini in patria cerca altrove, in Africa nella fattispecie, quanto è carente nell’Impero di Mezzo. In Africa, per la Cina c’è di tutto e di più. Petrolio, rame, cobalto, uranio, bauxite, metalli e terre rare esportate per migliaia di tonnellate. E adesso anche pelli di asini.

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