Giuseppe Cruciani a Radio 105: “Donne? Preferisco una cassiera a una vip” “Il 30% di quello che faccio mi fa orrore”

Giuseppe Cruciani, conduttore della Zanzara su Radio 24, è stato ospite di “105 Mi Casa”, il programma di Max Brigante in onda su Radio 105. Brigante: “Com’è la giornata di Cruciani. Sei un giornalista, ti alzi al mattino e guardi i giornali,...




Giuseppe Cruciani, conduttore della Zanzara su Radio 24, è stato ospite di “105 Mi Casa”, il programma di Max Brigante in onda su Radio 105.

Brigante: “Com’è la giornata di Cruciani. Sei un giornalista, ti alzi al mattino e guardi i giornali, i tg…”

Cruciani: “Cos’è il giornalista? Esiste ancora? Sai che io ogni tanto penso che vorrei stracciare la mia tessera da giornalista, non come ha fatto Fazio per incassare i soldi dalla pubblicità della Telecom….

Dedico la mia giornata alla radio. Penso, scrivo, dedico alla radio 7, 8, 9 ore. Anche la notte ci penso. Per fare il prodotto che vuoi ci devi lavorare tantissimo ed essere attento a ogni dettaglio.

Io mi rimprovero di non farlo abbastanza, sono quasi sempre scontento di quello che ho fatto. Rompo il cazzo a tutti. Di quello che faccio almeno il 30% mi fa orrore. A volte il 50 e a volte il 100. E allora mi deprimo per tre giorni e sono incazzato con il mondo. Vorrei fare meglio. Di tutto quello che faccio lo penso. Sono sempre sul negativo”.

“Di musica non capisco una mazza. Tu puoi dirmi qualsiasi cosa che in questo momento va di moda e io non conosco né il genere né il personaggio. Nulla di nulla.  Ascolto un po’ di rock, un po’ di musica italiana. Quando corro metto le radio a caso finché non trovo qualcosa che mi piace. Chi fa la radio deve ascoltare la radio”.

Brigante: “Ci chiedono: quale donna manca all’appello nel tuo album di figurine?”

Cruciani: “Io preferisco una cassiera a una vip, lo dico con tutto il rispetto per le cassiere. Un’impiegata, una persona normale. Preferisco la normalità al mondo un po’ patinato. Un po’ perché devi lavorare un po’ di meno per raggiungere l’obiettivo (ride). Lavorare sulle donne è una rottura di coglioni. Il corteggiamento è fastidioso. Perché uno deve corteggiare? E’ più facile, si risolve tutto in un’ora, due ore, tre ore. Perché alla fine se una ti piace, ti piace”.

“Non ho mai pensato di fare il conduttore radiofonico. A un certo punto è diventato un mio obiettivo e ho lavorato per questo. Io non sapevo che fare nella vita, pensavo solo al calcio, alle donne, a divertirmi. Sono stato fortunato: sono cresciuto in una famiglia benestante, in una famiglia borghese che non mi ha fatto mai mancare nulla. Non ho mai avuto una rete di conoscenze, non sono mai stato raccomandato, mi sono fatto da solo, ma non ho mai avuto bisogno di lavorare per campare”.



Scritto da: · Data aggiornamento: 2 Febbraio 2016

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