24 ore di eleganza a Belgrado, arriva il “Zenith 24 ore di Elegance Concours d’Elegance & Salon of Excellence powered by Chivas”

Si svolgerà la quinta edizione della manifestazione glamour “Zenith 24 ore di Elegance – Concours d’Elegance & Salon of Excellence powered by Chivas”, evento esclusivo fondato da Alex Djordjevic in collaborazione con Cristina Egger, della...




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Si svolgerà la quinta edizione della manifestazione glamourZenith 24 ore di Elegance – Concours d’Elegance & Salon of Excellence powered by Chivas”, evento esclusivo fondato da Alex Djordjevic in collaborazione con Cristina Egger, della DeGorsi Excellence advisory, dall’ 11 al 13 settembre a Belgrado presso il Royal White Palace il Palazzo Reale con il patrocinio di Sua Altezza Reale il Principe Ereditario Alessandro e la moglie principessa Katherine, supportato dal Grand Casinò di Belgrado.

Dopo 4 edizioni, dato l’enorme successo della manifestazione, questa quinta edizione, da 24 ore, è passata alla durata di 3 giorni, nei quali si evidenziata il talento di Cristina Egger e Alex Djordjevic, cool hunter “scopritori di talenti”, alla ricerca di aziende nuove oppure già affermate. Un Team sempre in giro in tutto il mondo alla scoperta di brand unici, artigianato di alto target, prodotti di nicchia, che, presentando l’alta qualità delle aziende in esposizione, hanno riunito il marchio dei orologi ZENITH con il 150 anniversario del loro movimento ed El Primero con MARTELL cognac, che ha celebrato i 300 anni della storia di questo brand famoso in tutto il mondo.

La mission della Egger e di Djordjevic è quella di insegnare la bellezza del fashion, diffondere l’eleganza, con i suoi codici, i simbolismi, le sue dietrologie, proprio come se fosse un dictat, una filosofia, da capire e in cui immergersi per ritrovarsi arricchiti.

Il Salone dell’Eleganza, nato da 5 anni, proprio per “educare” i visitatori, sceglie l’alto artigianato come icona di approfondimento culturale per suggerire il concetto di una moda che, in questi tempi, non è mai stata meno superficiale. Lo si intuisce certo dai brand esposti e dalla selezione effettuata da Alex Djordjevic e Cristina Egger, rigorosi e puntuali nelle loro scelte, in relazioni ai brand scelti e presenti alla manifestazione, stagione dopo stagione, sempre più ricchi di novità italiane e straniere con un focus sull’artigianalità che combatte l’idea di un abbigliamento omologato e di poca qualità creando un’interessante selezione di designer che portano freschezza e attualità, rendono omaggio alla cultura Italiana.

A Belgrado la parte del leone la fanno sicuramente le aziende italiane, che evidenzino stile, artigianato e creatività del made in Italy.

Interessante come proposta è una delle prime uscite al pubblico, il giovane brand Prince Tees, che presenta una capsule collection di t-shirt di cachmere, un gioiello imprenditoriale creato e pensato da Emanuele di Savoia ed Enzo Fusco, una partnership che propone la figura del principe in una inedita veste imprenditoriale, e, come afferma il Principe in una intervista:

“Ho accolto l’invito di Cristina Egger e sono ben felice di partecipare a questo evento in Serbia, paese con il quale la famiglia Savoia è legata, sia per storia che per parentela”.

Lusso ed eleganza per Pasquale Bruni Gioielli e le sue creazioni delicate e raffinate, la cura del design che evidenzia la tradizione italiana, tecniche ormai secolari fatte rigorosamente a mano, ogni gioiello rappresenta l’espressione più elevata del made in Italy e il lavoro dei maestri orafi. Duccio Venturi Bottier, un talento arrivato dalla Marche, una sensibilità naturale per capire che, anche se l’abito può essere low cost o meno appariscente, sono proprio le scarpe che rimangono il vero accessorio fashion, la donna che si riappropria della propria femminilità, “ritorna sui tacchi” e torna ad essere l’oggetto del desiderio che fino dal Medio Evo è sempre stata.

La Sartoria Fiorentina Liverano, per un gentleman, un uomo perfetto, rimasto ai tempi che “vestirsi” voleva dire indossare e non coprirsi frettolosamente, un insieme di elementi, il taglio, la stoffa, le fodere, le cuciture, i bottoni, le asole, che costituisce un mondo racchiuso in un capo, un capo spalla, la sartoria di capi da uomo. Poi, sempre da Firenze, Stefano Bemer, un marchio storico per scarpe fatte a mano, la storia di un artigiano prematuramente scomparso e il proseguo del suo progetto portato avanti dai nuovi proprietari, la Scuola Del Cuoio in Santa Croce, Tommaso Melani e il nipote Filippo Parri: il brand Stefano Bemer che ha attirato vip e attori, che arrivano da tutto il mondo per scoprire le sue magiche scarpe, e tutto il mondo che le circonda, tomaie, tacchi, pellame di grande qualità, cere, aghetti, un mondo infinito, unico e segreto, il segreto del “fatto a mano”, segreti che all’estero forse conoscono prima di noi. Infatti ebbe una grande risonanza sulla stampa che l’attore Daniel Day-Lewis, Film del 1992 “L’Ultimo dei Mohicani”, in cura per un esaurimento, fosse arrivato in Italia per uno stage nel suo laboratorio dell’Oltrarno, un ciabattino di lusso.

Sempre italiana l’Antica Barbieria Colla, di Milano, una “bottega” storica e non un negozio, come ama chiamarla il suo proprietario, Franco Bompieri, che ha mostrato una eleganza e uno stile di una Milano che non c’è più: entri in questo santuario dell’eleganza e ti sembra di vedere quella Milano degli spazzini di “Miracolo a Milano“, quella dei ladruncoli e degli immigrati di “Rocco e i suoi fratelli“, per finire con la Milano raffinata da Luchino Visconti, Franco Bompieri, un “artigiano dell’eleganza”, che ha conosciuto la fame ma anche la Scala, gli spazzini e i principi, i ladri ed i grandi banchieri.

Presenti in mostra gli orologi Zenith, e sfido chi di noi non ha avuto il suo orologio Zenith alla sua prima comunione, il brand con la stella, al polso, che si è evoluto, modificato e reso perfettamente moderno, in linea con i tempi, e qui in Serbia ha festeggiato i suoi 150 anni di attività ed infine un italiano, da Napoli, bello e talentuoso, Luciano Carino, un artista del make up, che, insieme alla figlia Miriam, ha creato il Brand HM e “disegna” sul viso delle sue clienti, una magica mano che esalta, corregge, evidenzia i tratti di un volto, per lui un viso è una pagina bianca che lo fa sognare, un vero talento. E poi gli occhiali, il trend di moda oggi, un accessorio irrinunciabile, gli occhiali OP Mood di Luca Pagni, pezzi unici e fatti a mano, materiali inediti, come l’alluminio, e ricoperti di pelle di cavallino stampato, gioielli sul viso, per personalizzare in maniera unica uno sguardo.

Non italiani il brand del libanese Abed Mahfouz, l’alta moda fashion, un brand ormai internazionale, che sfila a Parigi, a Roma, in tutto il mondo, che mostra donne sognanti, come ci si vestiva un tempo, abiti fatti di stoffe raffinate, suntuose, linee da sirena ma studiate e costruite, ricami fatti a mano, flash luccicanti e intriganti, un mondo da farfalla, da sirena, da donna glamour fatta e concepita per “donne che si vestono” ed infine la collezione di auto d’epoca del Club Rolls Royce di Montecarlo, anche questa presenza è una rappresentanza di come ci si vestiva, si usciva, quando la macchina era uno status symbol, da mostrare, e non un quattroporte per spostarsi velocemente in città.

Tre giorni bagnati dal Cognac Martell, che festeggia 300 anni di vita, per un evento emblematico, la 24 ore dell’eleganza, per una Belgrado diversa, un mondo completamente cambiato, una memoria che tutti vogliono dimenticare, 15 anni di guerra, e la voglia di ricominciare partendo con forza e con coraggio dalla cultura del bello e dell’eleganza.



Scritto da: · Data aggiornamento: 27 Agosto 2015

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