Il rumore del traffico aumenterebbe il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete, stando ai risultati di uno studio presentato martedì a Zurigo in occasione di un congresso sul tema. Emerge, tra l’altro, che la probabilità di morire d’infarto aumenta del 4% ogni 10 decibel in più. Particolarmente critico è il frastuono notturno, che altera la qualità del riposo, ma anche emissioni inferiori ai livelli attualmente considerati accettabili possono avere ripercussioni negative sulla salute. Due sono i meccanismi che determinano la correlazione: da un lato la secrezione cronica degli ormoni dello stress, che influenzano il metabolismo dell’insulina, e, dall’altro, gli effetti provocati dai disturbi del sonno. Ai fini della ricerca, una delle poche finora condotte sulla questione, sono state tenute sotto osservazione 2600 persone esposte a tenori diversi di baccano. Un motivo in più per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per combattere il rumore a livello istituzionale per gli effetti sulla nostra salute e quindi sul nostro Welfare che ormai appaiono provati scientificamente.
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