Mobilità più sostenibile ma l’auto è ancora al top per recarsi al lavoro

Più della metà dei possessori di automobili la utilizza per andare al lavoro almeno una o due volte a settimana, con una percentuale più alta per le donne. Scelta per la comodità e il minor tempo impiegato per compiere il tragitto, l’automobile...




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Più della metà dei possessori di automobili la utilizza per andare al lavoro almeno una o due volte a settimana, con una percentuale più alta per le donne. Scelta per la comodità e il minor tempo impiegato per compiere il tragitto, l’automobile è ancora il mezzo preferito dagli italiani. La marca favorita per andare al lavoro è la Fiat e il modello la berlina con portellone.

Le abitudini degli italiani in materia di mobilità stanno sicuramente cambiando negli ultimi anni, grazie anche all’offerta pubblica e ai servizi privati che privilegiano i mezzi sostenibili, tuttavia per recarsi al lavoro l’auto rimane la regina indiscussa dei mezzi di trasporto come rivela la ricerca effettuata da www.automobile.it  in collaborazione con GfK Eurisko “L’auto e il lavoro”.

Su un campione di 253 rispondenti proprietari di una vettura personale, il 55% la utilizza almeno una o due volte a settimana per recarsi al lavoro (il 50% almeno cinque volte a settimana), il dato sale al 60% se si includono motivi professionali in senso lato. Significativamente la prevalenza va alle guidatrici donne che si attestano al 63% mentre gli automobilisti del sesso forte si fermano al 58%. Gli uomini però percorrono in media più strada (33 Km) rispetto alle donne (24 Km). Questo ovviamente si riflette anche sul tempo trascorso alla guida per lavoro: 36 minuti per gli automobilisti, contro i 28 della controparte femminile. Per quanto riguarda il discrimine territoriale non stupisce che si faccia affidamento all’auto più nei centri medio-piccoli e alle zone extra-urbane, rispetto alle aree metropolitane.

Interrogati sui motivi per i quali gli italiani ricorrano ancora così massicciamente all’automobile per assolvere gli impegni professionali, la risposta è nel 59% dei casi la comodità, seguono al 27% in ex-equo la considerevole distanza da coprire e il risparmio in termini di tempo. Al 23% figura il cattivo collegamento con i mezzi pubblici, staccato nettamente da altre ragioni aggregate (8%) mentre chiude l’assenza e/o la pericolosità delle ciclabili (1%). Per quanto riguarda gli svantaggi legati all’uso della vettura privata non sorprende che il 59% risponda il costo del carburante, mentre il 26% non ravvede alcun aspetto negativo. Al 16% figurano gli incolonnamenti nel traffico a pari merito con la difficoltà di trovare parcheggio.

Il 15% degli intervistati dichiara di utilizzare l’auto di meno rispetto al passato con una netta prevalenza nel campione femminile, mentre circa il 79% restituisce un dato invariato nel tempo.

Per quanto attiene le alternative all’uso dell’auto, il 43% va a piedi, il 18% in bicicletta, il 6% con i mezzi pubblici, il 4% prende il treno e altrettanti il car-sharing.

Nella top 5 delle auto che “accompagnano” gli italiani al lavoro si piazza al primo posto la Fiat (30%) che stacca la Ford (13%) cui si accoda la Opel (6%). Chiudono Citroen al 5% e Toyota 4%. Per quanto riguarda il segmento delle auto preferite dai lavoratori italiani, stravince la berlina con portellone (40%) seguita da Citycar/utilitaria (24%) che tiene dietro la monovolume (13%). Al quarto posto si piazza la berlina con cofano (9%), seguita dal SUV (8%) che sopravanza la station wagon/familiare (5%).



Scritto da: · Data aggiornamento: 29 Settembre 2015

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