I pericoli della lavastoviglie sulla salute. Secondo i ricercatori questa macchina è utile ma ti fa ammalare. Nell’ultimo decennio l’entusiasmo nel combattere i germi tra le mura domestiche è diventato un ossessione anche se non è noto a molti il ruolo degli antibatterici, presenti in gran parte dei prodotti per la pulizia domestica. Ad essere incriminati adesso sono gli elettrodomestici per il lavaggio delle stoviglie: la lavastoviglie è utile ma troppo igienica.
Infatti, i ricercatori svedesi hanno scoperto che i bambini delle famiglie che fanno i piatti a mano hanno il 40% in meno di probabilità di sviluppare allergie rispetto a quelli che vivono in una famiglia dove la lavastoviglie la si usa regolarmente. E se la lavastoviglie fa così male, in realtà è perché è troppo efficiente. Infatti, esso rimuove tutti i batteri e igienizza i nostri piatti e posate proprio come non mai. Quando si lavano i piatti a mano, tuttavia, si lasciano i batteri sui piatti. Riutilizzando queste posate pulite a mano, impariamo al nostro corpo di tollerare l’ambiente circostante abituandolo ai batteri.
Secondo le ipotesi, i bambini piccoli non non sono esposti ad agenti infettivi, microrganismi o parassiti (per capire la sporcizia e germi). Risultato: sono più propensi a soccombere a un’allergia, perché il loro sistema immunitario non è sufficientemente stimolato e quindi non in grado di difendersi. “Se sono esposti ai microbi, soprattutto all’inizio nella vita, stimolano il sistema immunitario in modi diversi e si diventa, forza maggiore, più tolleranti”.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno analizzato la salute di 1029 bambini tra i sette e gli otto anni e le abitudini dei loro genitori. Il 12% faceva i piatti a mano, l’ 84% ha utilizzato una lavastoviglie. In queste famiglie di recente, il 38% dei bambini ha sofferto di eczema (contro il 23% degli altri) e il 7% aveva l’asma (contro il 2 per cento là dove i piatti sono stati lavati a mano).
A confermare la scarsa utilità dei detergenti battericidi, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono diversi studi che hanno dimostrato come la maggior parte dei battericidi presenti nei prodotti per uso domestico, dal punto di vista clinico, sono dei veri e propri antibiotici. Le persone che usavano saponi e detergenti battericidi presentavano sintomi e disturbi (tosse, naso gocciolante, mal di gola, febbre, vomito, diarrea) con la stessa incidenza delle persone che non ne facevano uso. E sono sempre più numerose le evidenze scientifiche che sottolineano come i battericidi usati per l’igiene domestica e personale stiano producendo famiglie di batteri resistenti ai farmaci.
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