Sea Shepherd: La nave bracconiera Thunder affonda in circostanze sospette

La Thunder trasmette un segnale d’emergenza. Sea Shepherd attua un’operazione di soccorso. Riceviamo e pubblichiamo. Oggi, Lunedì 6 aprile 2015, alle ore 15:39 circa (Ora legale dell’Australia Orientale), alle coordinate 0˚ 20’...




Sea Shepherd: La nave bracconiera Thunder affonda in circostanze sospette

La Thunder trasmette un segnale d’emergenza. Sea Shepherd attua un’operazione di soccorso. Riceviamo e pubblichiamo.

Oggi, Lunedì 6 aprile 2015, alle ore 15:39 circa (Ora legale dell’Australia Orientale), alle coordinate 0˚ 20’ nord 05˚ 24′ est all’interno della Zona di Esclusione Economica di Sao Tome, la nave bracconiera Thunder ha trasmesso un segnale d’emergenza. Il Capitano della Thunder ha contattato via radio la nave di Sea Shepherd Bob Barker, riferendo che la propria imbarcazione stava affondando. La nave di Sea Shepherd Bob Barker ha risposto immediatamente al segnale d’emergenza. Trentacinque membri dell’equipaggio della Thunder hanno abbandonato la nave e si trovano a bordo delle scialuppe di salvataggio. Sea Shepherd conferma che la Thunder sembra imbarcare acqua. La Bob Barker sta attualmente coordinando un’operazione di soccorso. Il Capitano Peter Hammarstedt, comandante della Bob Barker, ha affermato: “Abbiamo ricevuto dalla Thunder un segnale d’emergenza. Pare che la nave e l’equipaggio stiano affrontando una situazione grave. Il Capitano della Thunder ci ha contattati via radio e ha affermato che la sua nave sta affondando. Abbiamo messo in acqua i nostri gommoni e stiamo facendo tutto quanto è in nostro potere per prestare assistenza”.

Oggi, Lunedì 6 aprile 2015, alle 11:52 ora di Greenwich, la famigerata nave bracconiera Thunder è affondata in corrispondenza delle coordinate 0˚ 20′ nord 05˚ 23′ est, all’interno della Zona di Esclusione Economica di Sao Tomé. Le navi di Sea Shepherd Bob Barker e Sam Simon stanno soccorrendo tutto l’equipaggio, composto da 40 persone, incluso il capitano, gli ufficiali, e la squadra del ponte. L’intero equipaggio della nave bracconiera è riuscito a lasciare l’imbarcazione e a portarsi sulle scialuppe di salvataggio della Thunder prima che questa affondasse. Il Capitano Peter Hammarstedt, comandante della Bob Barker, ha affermato: “Quando il mio Primo Ufficiale di Macchina è salito a bordo della Thunder nelle ore che hanno preceduto il momento in cui essa è affondata, egli ha potuto confermare che sussistevano chiari segni del fatto che l’imbarcazione fosse stata fatta affondare intenzionalmente. Di solito, quando una nave sta affondando, il capitano fa chiudere tutti i portelli e simili per mantenere la capacità di galleggiamento. Sulla Thunder, però, è stato fatto il contrario: porte e portelli erano stati legati in modo tale che rimanessero aperti e la stiva destinata a contenere il pescato è stata aperta. Si tratta, a dir poco, di una situazione altamente sospetta.” Sea Shepherd è in grado di confermare che, attualmente, non sono stati segnalati feriti. L’equipaggio della Thunder è stato rifornito di cibo e acqua e sarà ora accolto a bordo della Sam Simon. Il Capitano Sid Chackravarty, comandante della Sam Simon, ha dichiarato: “Tenendo presente anche la sicurezza del mio equipaggio, ora adotteremo ogni precauzione per garantire che l’equipaggio della Thunder sia recuperato dalle scialuppe di salvataggio senza compromettere la sua sicurezza.” La Thunder è la più famigerata di sei imbarcazioni, dette da Sea Shepherd le “Bandit 6”, che sono note come navi dedite alla pesca illegale, non regolamentata e non segnalata del vulnerabile merluzzo dell’Antartico (Dissostichus, spp., nota di traduzione), in Oceano del Sud. Per quattro mesi la Bob Barker ha condotto un inseguimento record dell’imbarcazione che ha coperto il percorso dall’Oceano del Sud all’Oceano Indiano e poi all’Atlantico. Il 25 dicembre 2014 la Sam Simon ha dato inizio alle operazioni di recupero tese a rimuovere le attrezzature da pesca illegali abbandonate dalla Thunder nel momento in cui aveva iniziato a fuggire dalla Bob Barker. Più di 72 chilometri di reti da posta illegali sono state recuperate nell’arco di tre settimane e più di 1.400 pesci, per un totale di 45.000 kg, erano stati restituiti al mare. Il 25 febbraio2015 la Sam Simon ha consegnato alle autorità di Mauritius l’attrezzatura da pesca confiscata, quale materiale probatorio relativo alle attività di pesca illegale condotte dalla Thunder. Nel mese di marzo, altre due navi facenti parte delle “Bandit 6”, ossia la Viking e la Kunlun, sono state detenute dalle autorità in Asia sud-orientale. I capitani di ambo le imbarcazioni sono stati arrestati per reati relativi alle norme in materia di pesca. Queste navi bracconiere costituiscono l’obiettivo dell’undicesima Campagna di Sea Shepherd in Difesa dell’Oceano del Sud, Operazione Icefish.

Fonti: articolo 1 e articolo 2 | Traduzione a cura di Barbara Abatti.

Foto Twitter: Sea Shepherd Italia ‏@SeaShepherdIta



Scritto da: · Data aggiornamento: 7 Aprile 2015

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