Scandalo medicinale Mediator: la giustizia francese ha riconosciuto per la prima volta la responsabilità civile

Dopo otto anni l’annuncio dello scandalo del farmaco Mediator, la giustizia francese ha riconosciuto per la prima volta giovedì la responsabilità civile dei laboratori Servier per aver lasciato sul mercato un farmaco “difettoso”,...




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Dopo otto anni l’annuncio dello scandalo del farmaco Mediator, la giustizia francese ha riconosciuto per la prima volta giovedì la responsabilità civile dei laboratori Servier per aver lasciato sul mercato un farmaco “difettoso”, di cui non potevano non “ignorare i rischi“.

Si tratta della prime richieste di risarcimento di due pazienti di 67 e 72 anni, a cui il tribunale di Nanterre ha ravvisato in modo del tutto inedito, che alla data della prescrizione del farmaco, nel 2003 e nel 2006, “Lo stato delle conoscenze scientifiche non doveva ignorare il rischio di ipertensione arteriosa polmonare (PAH) e rischio di infarto indotto dal benfluorex”. Secondo i giudici “Solo per un solo sospetto di questi rischi” Servier doveva “informare i pazienti e i medici”, in particolare nel bugiardino del farmaco. Il farmaco antifame, è stato accusato di aver provocato la morte di 2100 persone. Per più di trent’anni, il Mediatore è stato prescritto, in primo luogo contro i grassi in eccesso nel sangue e quindi come coadiuvante per i diabetici in sovrappeso. Ma Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” si chiede come mai in Italia sia stato consentita la commercializzazione sino al 2003, ossia a circa sei anni di distanza dalla forte presa di posizione della FDA, e quali effetti abbia potuto causare sui pazienti che ne hanno fatto uso sino a quell’anno. Forse le risposte potrebbero essere date da un’inchiesta da parte del Ministero della Salute. Nel frattempo, qualsiasi cittadino che può darci la sua personale testimonianza in merito agli effetti anche presunti relativi all’utilizzo del farmaco, può contattare lo “Sportello dei Diritti”agli indirizzi reperibili sul sito www.sportellodeidiritti.org.



Scritto da: · Data aggiornamento: 24 Ottobre 2015

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