Forex: euro su dopo i dati sul lavoro USA

I mercati aspettavano questo dato con ansia ma nell’aria c’era già qualche segnale non positivo. E così è stato perchè il dato sul lavoro negli Stati Uniti non è stato molto positivo con soli 126 mila posti di lavoro creati nel mese di...




I mercati aspettavano questo dato con ansia ma nell’aria c’era già qualche segnale non positivo. E così è stato perchè il dato sul lavoro negli Stati Uniti non è stato molto positivo con soli 126 mila posti di lavoro creati nel mese di Marzo contro i 245 mila delle previsioni. Nel complesso la disoccupazione rimane stabile intorno al 5,5%.

Intanto sul mercato forex l’euro torna a salire attestandosi sopra il valore di 1,10 dollari e invertendo, almeno sul breve periodo, il trend negativo di quest’anno. Insomma, come sottolineato da www.

simmstick.com l’appuntamento con la parità tra euro e dollaro è rimandato a data da destinarsi ma, nel complesso, il trend di lungo periodo risulta essere ancora molto negativo.

Dati che, molto probabilmente, spingeranno la Fed a rimandare l’aggiornamento dei tassi di interesse (inizialmente previsto, in maniera ufficiosa, per Giugno) almeno a Settembre se non, addirittura, al prossimo anno. Questo dato, infatti, non fa altro che confermare quanto predicato da alcuni dei più grandi economisti del mondo: data l’attuale congiuntura economica la ripresa è ancora molto debole e precaria.

D’altronde sono ancora moltissimi i punti di incertezza che rischiano di minare la stabilità dell’economia USA e, prima su tutti, proprio la situazione in Europa. Nel vecchio continente si continua a viaggiare su fasi alternate con paesi come la Germania che sembrano tenere il passo degli americani (sia per quanto riguarda il mercato del lavoro che per crescita) e quelli come Spagna e Italia che continuano a fare fatica.

Per non parlare della vicenda Grecia, gestita in maniera pessima da oltre 1 mese, a cui si deve questa altalena continua sui mercati finanziari, con annunci settimanali di accordi vicini dall’essere sottoscritti, salvo poi smentite dell’ultimo minuto. Ovviamente l’attuale moderazione dei toni in Ucraina e la bozza di accordo con l’Iran per il nucleare potrebbe rasserenare gli animi, sempre che Israele non trovi il modo per far slittare l’accordo.

Non ci resta che aspettare martedì per assistere alla riapertura dei mercati e capire in che misura queste ultime news potranno avere effetto sui principali asset ricordandoci sempre che l’immissione di liquidità prevista dal quantitative easing della Banca Centrale Europea di Mario Draghi, dovrebbe comunque contribuire a falsare il mercato.



Scritto da: · Data aggiornamento: 4 Aprile 2015

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