Come cambierà con il ddl sul recupero crediti delle PA?

Non solo le piccole e le grandi aziende private hanno a che fare con i crediti insoluti: anche la Pubblica Amministrazione, infatti, si scontra molto spesso con questa piaga. Molti Comuni italiani, per esempio, si trovano schiacciati non solo dalle politiche...




Come cambierà con il ddl sul recupero crediti delle PA?

Non solo le piccole e le grandi aziende private hanno a che fare con i crediti insoluti: anche la Pubblica Amministrazione, infatti, si scontra molto spesso con questa piaga. Molti Comuni italiani, per esempio, si trovano schiacciati non solo dalle politiche di austerità degli ultimi anni, ma anche da crediti che sono ormai considerati inesigibili, e che mettono a dura prova le casse degli enti locali. E così, incapaci di riscuotere i propri crediti, finiscono per dover tagliare dei servizi anche a tutti quei cittadini che pagano regolarmente le tasse. Per limitare al massimo questa situazione drammatica, la Senatrice PD Lucrezia Ricchiuti ha presentato in marzo un disegno di legge per riformare il recupero crediti nella Pubblica Amministrazione.

In estrema sintesi, il ddl si propone di esternalizzare la fase stragiudiziale del recupero crediti: cosa significa?

Va sottolineato che, tra emendamenti e ordini del giorno, il disegno di legge sta proseguendo il suo iter parlamentare: qualche giorno fa è infatti approdato in Commissione Finanze al Senato, dove sono state illustrate le proposte di modifica. Già adesso, per le Pubbliche Amministrazioni, è possibile appoggiarsi a società esterne per velocizzare il recupero crediti, così da dare sollievo alle casse degli enti locali. In questo senso, il disegno di legge si propone di trasformare questa esternalizzazione della fase stragiudiziale in regola e prassi comune. Ciò significa che, nell’intervallo tra la scadenza dei crediti e il recupero coattivo, il patto conciliativo verrà affidato automaticamente a delle società private. Per fare un esempio, laddove il Comune di Milano si trovasse a dover riscuotere dei crediti, in fase stragiudiziale – seguendo la nuova legge – si rivolgerà ad una società di recupero crediti di Milano. Grazie a questo aiuto esterno, il recupero delle entrate degli enti locali, delle Province e delle società partecipate dovrebbe diventare più veloce e soprattutto più efficace, soprattutto in quei tantissimi casi in cui l’importo dei debiti è minimo. Si parla infatti molto spesso di debiti verso le Pubbliche amministrazioni per quanto riguarda gli affitti degli immobili, ma anche per le tasse, come la Tari. Tanti piccoli crediti, dunque, che però tutti insieme possono creare disagi notevoli. Come ha infatti sottolineato Lucrezia Ricchiuti, «la maggior parte degli uffici pubblici non ha personale specializzato nella riscossione e al massimo manda una lettera prima di passare il debito a ruolo. Il mio provvedimento si inserisce in questo vuoto di competenze, offrendo questo servizio prima che il debito venga iscritto a ruolo». Questo provvedimento potrebbe dunque portare un concreto giovamento alle Pubbliche Amministrazioni, e quindi anche a tutti i cittadini che pagano le tasse. Da un certo punto di vista, inoltre, il disegno di legge offre anche un volto più umano ai debitori: questi infatti non dovranno più confrontarsi con una gelida lettera di ingiunzione, ma avranno invece la possibilità di instaurare un contatto diretto con una società specializzata, che saprà proporre delle soluzioni personalizzate di caso in caso.

Articolo scritto in collaborazione con Invenium.



Scritto da: · Data aggiornamento: 22 Novembre 2016

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